Alfredo M. Bonanno
Michail Bakunin. Contro la storia

Pensiero e azione – 18/19
2013, 2 voll. rilegati in tela, pagine 696
euro 40,00

Al momento di pubblicare in volume tutti i miei scritti su Bakunin si pone il problema del mio modo di pensare la storia. Più volte, negli ultimi quarant’anni, ho preso qua e là questo problema cercando di chiarire perché non sono d’accordo col modo di lavorare degli storici, i quali, come i filosofi – e forse anche in modo più brutale – sono spesso semplici provveditori di materiali per la caverna dei massacri.
Il loro modo di porsi di fronte alle cosiddette fonti fa il paio con il modo di porsi dei filosofi di fronte all’esistenza e ai problemi relativi. A queste brave persone, storici e filosofi, basta la somiglianza di quello che dicono con quello che pensano sia la documentazione di quanto è accaduto o è stato pensato. Come se il passato fosse lì, davanti agli occhi dello storico – mettiamo da parte il filosofo di cui abbiamo detto a lungo altrove – come una fitta trama di corrispondenze, di somiglianze, analogie e simpatie. Non è ovviamente così.
Poiché questo è un libro dedicato a Bakunin non può essere considerato un libro di storia in senso stretto, e poiché non sono uno storico non può esserlo considerato in nessun modo e basta. Detto questo mi sono tolto un peso e vado avanti più leggero.
Bakunin è un rivoluzionario anarchico, la sua vita e i suoi scritti non sono separabili, sono un tutt’uno e si integrano a vicenda. Non ha quindi senso la distinzione che è stata fatta tra biografia e analisi delle sue teorie. Proprio queste distinzioni fanno vedere la povertà di tanti sforzi per non capire e non volere approfondire l’azione di quest’uomo.
Prima di tutto mi preme indicare alcune caratteristiche portanti della sua azione. La non scindibilità di vita e pensiero l’ho già accennata, la ricerca della qualità, il non avere paura della completezza, la generosa concezione del coraggio come coinvolgimento totale, la distruzione come fatto rivoluzionario, l’anarchia come rimessa in questione di qualsiasi ordine, l’eccesso, l’assenza di prudenza, il ricominciare sempre daccapo, l’oltrepassamento come accesso alla qualità, la svalutazione del mondo produttivo coatto e amministrato, e tante altre. Questi elementi cointeragiscono tra loro nel crogiolo incredibile e fantastico dell’azione rivoluzionaria di Bakunin e quindi forniscono delle vere segnature a ogni singola realizzazione che così si trova inserita in un contesto organico e significativo che però bisogna decifrare. E questa lettura non può essere fatta da uno storico, ma deve essere fatta da un rivoluzionario, da un uomo di parte.
Contenuto del primo volume
Introduzione – La polemica con Mazzini – Annotazioni – La Prima Internazionale in Italia e il conflitto con Marx – Annotazioni – La questione germano-slava. Il comunismo di Stato – Annotazioni
Contenuto del secondo volume
Stato e Anarchia – Annotazioni – Rapporti con Sergej Necaev – Annotazioni – Relazioni slave – Annotazioni – La guerra franco-prussiana e la rivoluzione sociale in Francia – Annotazioni – L’Impero knut-germanico e la Rivoluzione sociale – Annotazioni – Di Bakunin si muore – Annotazioni

Michail Bakunin
Il principio dello Stato

Opuscoli provvisori – 87
2015, pagine 64
euro 4,00

Sulla tradizione di Proudhon, per altro non ben conosciuto, Bakunin persegue l’analisi di collegare l’origine e lo sviluppo dello Stato sull’idea di Dio. In questo frammento manoscritto la tesi è sviluppata in modo stringato e convincete, più del famoso Dio e lo Stato. In ogni caso, i due testi si integrando reciprocamente.
La conclusione è presto detta: non è possibile una lotta contro lo Stato senza l’assistenza attiva di una lotta contro la religione e, per converso, una lotta platonicamente diretta a “dimostrare” la non esistenza di Dio diventa inconsistente senza una parallela sovversione sociale avente, quest’ultima, lo scopo immediato di distruggere il nemico.
Che i sedentari mangiapreti continuino in pace la loro digestione.

Michail Bakunin
La Comune e lo Stato

Opuscoli provvisori – 81
2015, pagine 80
euro 4,00

Bakunin spiega in modo magistrale l’esperienza della Comune di Parigi mentre gli accadimenti sono sotto gli occhi di tutti.
In queste tre conferenze l’accento è posto sulle radici economiche e sociali che determinarono la guerra franco-prussiana e sulle possibilità rivoluzionarie di un popolo che prende in mano le proprie sorti nel momento in cui tutti i traditori sono tutti smascherati.
Tornare a riflettere su quei pochi mesi rivoluzionari e, particolarmente, su quegli ultimi giorni in cui la Senna si colorò di rosso, è sempre un momento di grande commozione ma anche di grande importanza. Guai a farsi illusioni sulla brava gente che ci sta di fronte. Non si faranno nessuna remora morale nel momento in cui vedranno davanti ai loro occhi spaventati sorgere lo spettro della resa dei conti.
Su questo non bisogna avere dubbi.

Michail Bakunin
Dove andare, cosa fare?

Opuscoli provvisori – 78
2015, pagine 62
euro 4,00

Mettere la scienza al servizio della rivoluzione. Concetto tipicamente bakuninista. Non che, di per sé, sia errato, tutt’altro, è che suona troppo deterministico. La scienza del suo tempo? Forse, che nemmeno di quella ci si poteva fidare. Bastare pensare alle imbarcate che quei vecchi rivoluzionari presero per la statistica. Oggi meno che mai.
L’economia? Ma che scienza è mai? Non la si può definire in questo modo nemmeno con i paraocchi in dotazione ai pazienti asinelli soggiogati al carro. Eppure ci sono tanti compagni che pensano, non voglio qui fare velo alle mie personali responsabilità, di poterne sviscerare i misteri. Possiamo discutere per anni, quanto volete, sul modo di fare funzionare in modo autogestito una fabbrica senza avanzare di un millimetro sulla strada della rivoluzione. Più o meno come il problema di autogestire una barricata o uno scontro di piazza contro la polizia. Molte cose si possono fare, alcune attengono alle sottigliezze tecniche della guerriglia, ma non è questo il punto. La rivoluzione è altra cosa.
Con tutto ciò, nello scritto di Bakunin, che proponiamo alla riflessione (non alla semplice lettura) dei compagni, non ci sono solo l’entusiasmo e l’ingenuità, c’è anche un fondamento diverso, c’è la necessità della conoscenza, c’è la sollecitazione alla ricerca dei mezzi per approfondire la realtà e quindi rendere possibile, e più incisiva, l’azione. Ecco la chiave di lettura idonea per queste pagine.

Michail Bakunin
La scienza e la questione vitale della rivoluzione

Opuscoli provvisori – 73
2015, pagine 112
euro 4,00

Bakunin si pone un dilemma fondamentale: dove fermarsi nell’acquisizione della conoscenza? Senza non si può andare verso la rivoluzione, continuando ad acquisirla si corre il rischio di non sapersi dove fermare per dare inizio all’attacco.
Questo non è un problema soltanto individuale, cioè riguardante il singolo rivoluzionario e i mezzi conoscitivi (e pratici) dei quali si deve dotare, ma anche quella grande massa incognita e spesso confusamente avvertita, nel dilagare della sofferenza e della repressione, come pronta a insorgere, salvo poi a rendersi conto che la realtà era tutt’altro che matura.
Se l’ignoranza è di certo un freno per bloccare la rivoluzione, uno strumento di rassegnazione e di ottusità, un potente strumento utilizzato dallo Stato e dalla religione, la cultura è un’arma a doppio taglio. Foggia, di per sé, privilegiati, dottrinari, gente pronta a vendersi al migliore offerente. Dove fermarsi? Quali i confini oltre i quali si travalica nel considerarsi merce in vendita e non più disponibili alla lotta? Non è facile individuare questo confine.
Quello stimolo all’azione, l’incredibile differenza che passa tra il fare e l’agire, tra l’accumulo e il dispendio assoluto, tra il risparmiarsi per il futuro e il mettersi del tutto in gioco, ora e subito, tutto ciò è intuito da Bakunin, che così lascia spazio all’immaginazione del lettore disponibile all’attacco.

Michail Bakunin
Scritto contro Marx

Opuscoli provvisori – 69
2015, pagine 118
euro 4,00

Una volta aveva detto che bisognava separare le grandi capacità analitiche di Marx, la sua preparazione filosofica ed economica, la quale poteva essere utilizzata anche dagli anarchici (invero in questo campo endemicamente carenti) e per il resto lo si poteva mettere tra parentesi. Adesso affronta le trame intestine, le calunnie, le chiacchiere di corridoio, i soppesamenti dietro le quinte, le correnti di potere, le meschinerie personali, e tutto quel bagaglio che in una parola si potrebbe definire come “politica”. Semplicemente politica, l’arte di far fare agli altri quello che questi non vogliono fare. E così scopriamo che Marx, prima ancora di essere filosofo ed economista (la grandezza in questi campi è faccenda opinabile), è un politico, un piccolo uomo, un Talleyrand in sedicesimo, rinchiuso nella cucina di casa sua a rimestare le sue carte sul suo sudicio tavolo, sognando di governare il mondo.
Che il coraggio di Bakunin, finalmente da lui preso a due mani, ci serva da utile strumento per saperci comportare di fronte a tanti fracassoni odierni che del loro antico predecessore non hanno in mano che la bieca ottusità politica.

Michail Bakunin
Lettera a Nečaev

Opuscoli provvisori – 63
2015, pagine 90
euro 4,00

Bakunin non si lascia impaurire dai comportamenti a volte più che discutibili che gli uomini vicini a lui mettono in atto. Sa che lo scontro sociale, con un nemico irriducibile, non è una semplice dichiarazione di princìpi. La vicenda del suo rapporto con Nečaev ha dato vita a ipotesi e speculazioni di ogni genere. Ma la concretezza dei fatti è molto più importante di qualsiasi pruriginosa illazione.
La Russia è lontana, sconosciuta per Bakunin che vi manca da quasi trent’anni. Nečaev è un giovane forte e vitale, ha le sue idee, che sono lontanissime da quelle del vecchio rivoluzionario, il quale si accorge subito delle approssimazioni, delle ignoranze, dei gesuitismi e degli imbrogli del nuovo arrivato.
È impressionante non l’ingenuità di quest’ultimo, che non si tratta di ingenuità, ma la sua capacità di guardare oltre, alle qualità recondite di un rivoluzionario, e di certo Nečaev rivoluzionario lo era, e lo dimostrerà fino in fondo, con il suo comportamento nelle segrete della fortezza di Pietro e Paolo. Solo che lo sforzo, e i rischi corsi da Bakunin, non sono stati sufficienti. Nečaev era al di là di qualsiasi discorso fondato sulla coerenza rivoluzionaria.

Michail Bakunin
Dio e lo Stato

Opuscoli provvisori – 59
2013, pagine 120
euro 4,00

Avendo curato l’edizione italiana dell’ottavo volume delle Opere complete di Bakunin, che col titolo L’Impero knut-germanico e la rivoluzione sociale ripristina nella sua integrità l’opera da cui, a suo tempo, fu tratto il presente opuscolo, non avrei dovuto macchiarmi, seguendo l’esortazione di Guillaume, della colpa di fare tornare in vita questa abbreviazione arbitraria. Come parziale ammenda inserisco in calce la nota, riguardante questo problema, pubblicata nel suddetto volume delle Opere complete. Il fatto è che motivi sentimentali mi legano all’edizione che, nel 1966, fu fatta a Catania, dalla stamperia Edigraf, di questo testo, e poi anche per un altro motivo. Trovo queste arbitrarie abbreviazioni e questi tagli assai ben fatti e decisamente utili per una fruizione diretta e meno complessa delle idee portanti di Bakunin, contenute nel più ampio, completo – e comunque indispensabile – testo originale. Che il lettore non se ne abbia a male. Per tutto il resto, le pagine che seguono parlano da sole.

Michail Bakunin
La reazione in Germania

Opuscoli provvisori – 24
2009, pagine 64
euro 4,00

Chi cercasse in queste pagine di un Bakunin giovanissimo il rivoluzionario della maturità rimarrebbe deluso. Nessuno di noi rimane per sempre lo stesso, sarebbe un monolite idiota. Bakunin non sta ancora cercando la sua strada, l’ha di già trovata, la sua è una scelta di campo già fatta, ma è una strada ancora da percorrere e un campo ancora da esplorare. Il mondo dorato della sua fanciullezza, il servizio nell’esercito dello zar, sono acqua passata, adesso è uno studente di filosofia con idee di sinistra, con una gran voglia di fare e non soltanto di ascoltar maestri. Ha tutti i limiti di una avventatezza che in altri uomini poteva successivamente essere rinnegata, ma che in lui, conseguente fino in fondo, sarà soltanto portata alle estreme conseguenze, nel pensiero e nell’azione. Ben presto la filosofia di Hegel resterà sullo sfondo come un remoto miraggio, senza nessun tentativo, esclusivamente teorico, di far camminare la dialettica – strumento del mestiere del filosofo dello spirito assoluto – sulla testa o sui piedi. Una selvaggia produzione di idee sostituirà le ordinate teorie tedesche pronte all’uso reazionario in qualsiasi salsa condite, il pensiero anarchico in prospettiva viene da lui dapprima intuito a grandi linee, più col desiderio di distruzione che con una tesi filosofica e politica precisa, poi dettagliato nella lotta concreta dalle barricate del 1848 fino al rivellino di San Pietroburgo, fino alla Siberia, fino alla grande contesa con i marxisti all’interno della Prima Internazionale. Il resto è storia nota.

Michail Bakunin
Opere complete di Michail Bakunin – Vol. VIII – L’Impero knut-germanico e la rivoluzione sociale (1870-1871)

Introduzione di Alfredo M. Bonanno
2009, rilegato in tela, pagine 600
euro 20,00

Immergersi nella lettura de L’Impero knut-germanico e la rivoluzione sociale è intraprendere un corpo a corpo senza precedenti con il pensiero di Bakunin. Quest’opera costituisce appunto non solo il punto massimo della sua riflessione teorica, ma anche il modello del suo modo di intendere l’unità e la compenetrazione di pensiero e azione. Qui si trovano tutte le qualità della sua immensa cultura, come pure tutti i limiti che ogni cultura possiede: prima di tutto di essere figlia del suo tempo. La Francia è sconfitta, l’impero distrutto, lo stesso Napoleone III fatto prigioniero. L’albagia della casta militare francese umiliata e costretta non solo a trattare la resa ma anche a chiedere l’aiuto prussiano per sconfiggere la repubblica. Parigi minacciata di invasione. Bakunin, in questo clima di resa dei conti, sente che il suo ruolo di rivoluzionario lo può giocare meglio a Lione, seconda città di Francia, di grandi tradizioni insurrezionali, che può correre in aiuto di Parigi, minacciata dalla reazione e dai Prussiani. L’insurrezione fallisce, Bakunin riesce a sfuggire alla cattura e da Marsiglia, via Genova, ritorna a Locarno, dove avrà diversi mesi per riflettere sugli accadimenti e stendere questa lunga e dettagliata accusa contro la classe borghese tedesca in primo luogo, contro il militarismo e contro gli errori dei rivoluzionari di tendenza autoritaria che pensavano di ricostituire uno Stato per difendere la Francia e non avevano fede nella forza e nella capacità autorganizzativa del proletariato francese ed europeo. La tesi di Bakunin è quella di dare vita a una resistenza viva, non perfetta da un punto di vista anarchico, ma comunque produttiva ed efficace. Qui si pongono, in tutta la loro inconsistenza teorica e pratica, le obiezioni di coloro che non sono disposti a coinvolgersi se non alle condizioni della più assoluta purezza, senza ombra di presenze estranee alla luminosa scelta anarchica. Ma la realtà non è mai come la si desidera, per cui occorre fare i conti con le forze nemiche ma anche con quelle che, in un dato momento storico, si trovano a svolgere il ruolo di “compagni di percorso”. Conformemente agli interessi del suo tempo Bakunin dedica una parte considerevole del suo lavoro a confutare le prove dell’esistenza di Dio e a teorizzare una dimostrazione materialista della verità come obiettivo raggiungibile grazie alla ragione in base alla conformità tra speculazione filosofica, attività pratica e realtà sociale. Come si vede il processo non è ortodosso, nel senso seguito poniamo dal pensiero ateo liberale e positivista, anzi una buona parte del suo lavoro è proprio dedicata a criticare la “nuova Chiesa positivista” che cerca di prendere il posto della vecchia, e non lo è per due motivi: perché fa entrare la vita concreta nella dimostrazione dell’impossibilità di un Dio veramente agente nel mondo, e perché affida alla lotta di classe, in una società spezzata in due dallo sfruttamento e dalla miseria, quindi dal dominio dispotico dello Stato (di qualsiasi natura questo sia) il compito di dire l’ultima parola in merito all’esistenza di Dio. Condizione della libertà è quindi l’abolizione dello Stato e della sua alleata più importante: la Chiesa. Solo dopo si potrà organizzare la società in maniera diversa, ma non dall’alto in basso sulla base di una teoria ideale a priori. “La futura organizzazione sociale deve essere fatta dal basso in alto, per mezzo della libera associazione e federazione dei lavoratori, innanzitutto nelle associazioni, poi nei comuni, nelle regioni, nelle nazioni, e, finalmente, in una grande federazione internazionale e universale. Allora si realizzerà il vero ordine della libertà, quell’ordine che, anziché rinnegare, afferma e accomuna gli interessi degli individui e della società”. La tesi anarchica è ormai completa in tutti i suoi dettagli.
Le opere complete di Michail Bakunin sono a cura di Arthur Lehning dell’Internationaal Instituut Voor Sociale Geschiedenis di Amsterdam.

Michail Bakunin
Opere complete di Michail Bakunin – Vol. VII – La guerra franco-tedesca e la rivoluzione sociale in Francia (1870-1871)

Introduzione di Alfredo M. Bonanno
1993, rilegato in tela, pagine 440
- ESAURITO - Prossima ristampa

Questo volume raccoglie gli scritti riguardanti l’attività rivoluzionaria del periodo precedente al conflitto franco-prussiano. E’ un Bakunin al lavoro sul piano insurrezionale. Una mole impressionante di rapporti e di impegni, teorici e pratici, lo incalza. Egli li affronta con grande energia e concentrazione, non perdendo mai di vista le altre azioni che lo legano, a livello internazionale, a situazioni molto diverse fra loro. Mirabilmente, l’analisi non risente né dell’urgenza del momento, né dei problemi immediati della lotta e dell’organizzazione che spesso, con le loro bbrutali realtà, impongono ripiegamenti analitici, e perfino compromessi. Questi scritti sono un modello unico d’analisi rivolga d’una società deteriorata da irreparabile sconfitta militare. In ‘tempi a noi recenti, di fronte a condizioni abbastanza simili, l’appello di Bakunin all’autorganizzazione, alla lotta di massa e alla guerriglia ha mantenuto tutta la sua importanza.
Contenuto del volume
Lettera a un Francese. Lettera a un Francese sulla crisi attuale. Il risveglio dei popoli. Calepino del settembre 1870. Federazione rivoluzionaria delle comuni. La situazione politica in Francia. Lettera a Alphonse Esquiros. Tre conferenze agli operai della Valle di Saint-Imier. Il principio di Stato. Corrispondenza.
Appendici - Progetto d’un programma rivoluzionario. Al popolo Tedesco. Manifesto alle sezioni dell’Internazionale. Protesta del comitato federale Romando. Appello del comitato centrale di salute della Francia. Bakunin e l’Internazionale a Lione. Una pagina di vita di Bakunin. Atto di accusa contro Bakunin e altri. Rapporti inviati alla Terza Sezione. Rendiconti. Lettere.
Le opere complete di Michail Bakunin sono a cura di Arthur Lehning dell’Internationaal Instituut Voor Sociale Geschiedenis di Amsterdam.

Michail Bakunin
Opere complete di Michail Bakunin – Vol. VI – Relazioni slave (1870-1875)

Introduzione di Alfredo M. Bonanno
1985, rilegato in tela, pagine 368
euro 16,00

Se c’è un tema dominante che attraversa tutta l’attività teorica e pratica di Bakunin, questo è il conflitto tra spontaneità e organizzazione, tra passione rivoluzionaria e forma sufficientemente rigida dei gruppi che si pongono l’obiettivo di distruggere il potere dello Stato, tra totalità del movimento rivoluzionario delle popolazioni e specificità delle strutture minoritarie di lotta. E questo conflitto si ripresenta qui in queste pagine dedicate al mondo slavo e russo, nell’interezza della sua complessità e nella serie estremamente interessante delle sue contraddizioni.
Contenuto del volume
Qualche parola ai miei giovani fratelli in Russia. La pena di morte in Russia. La scienza e la questione vitale della rivoluzione. L’alleanza rivoluzionaria universale della democrazia sociale. Lettera sul movimento rivoluzionario in Russia. Gli intrighi di Outine. Scritti concernenti le relazioni con i Polacchi e i Serbi a Zurigo. Articoli scritti per la raccolta “Istoriceskoe Razvitie Internacionala”. Programmi della Fraternità. Corrispondenza riguardante le attività della Fraternità russa. Il socialismo rivoluzionario in Russia. La Russia.
Appendici - Documenti sui conflitti nell’Internazionale relativi all’Alleanza e al Congresso de L’Aia. Documenti riguardanti le relazioni di Bakunin con i Polacchi e i Serbi di Zurigo. Corrispondenza. M. Sazin: Scritti autobiografici. A proposito del “memoriale” del conte Palen.
Le opere complete di Michail Bakunin sono a cura di Arthur Lehning dell’Internationaal Instituut Voor Sociale Geschiedenis di Amsterdam.

Michail Bakunin
Opere complete di Michail Bakunin – Vol. V – Rapporti con Sergej Necaev (1870-1872)

Introduzione di Alfredo M. Bonanno
2007, 2a ediz., rilegato in tela, pagine 298
- ESAURITO - Prossima ristampa

Alla fine di marzo del 1869 Bakunin incontra Necaev. Come sempre i suoi rapporti e i suoi interessi si sviluppano sul piano europeo e non rimangono nella piccola cerchia dell’emigrazione. Ma è senza soldi, con una famiglia sulle spalle. Si sente vecchio, è vecchio. Le sue idee sono maturate pienamente. Il progetto rivoluzionario anarchico è delineato in quasi tutte le sue linee. Si può dire che in questo momento la sola forza di Bakunin sono le sue idee chiare, i suoi contatti e le sue esperienze. Da un lato, Necaev che con la decisione rivoluzionaria personifica l’azione, il progetto attivo della distruzione del vecchio ordine; dall’altro lato, Bakunin, più conoscitore degli uomini, più maturo, in grado di sviluppare un piano d’intervento più di quanto non possa fare la superficialità sprovveduta del decisissimo Necaev. Dalla catastrofe rivoluzionaria debbono salvarsi i sentimenti, i valori; deve salvarsi la parola data e l’amicizia, il senso del sentirsi compagni: altrimenti dopo la distruzione non sarà più possibile ricostruire.
Contenuto del volume
Agli Ufficiali dell’esercito russo. Scritti e lettere riguardo l’incriminazione di Necaev. Contributi al “Kolokol”. Lettera di Necaev e Bakunin al Redattore del “Volksstaat”. Lettere di Bakunin riguardanti la sua rottura con Necaev. Scritti e lettera in merito all’arresto di Necaev.
Appendici - Istruttoria giudiziaria complotto avente per scopo il rovesciamento del governo legittimo di Russia. Proclami dell’inizio del 1870. Lettera dei redattori del “Kolokol” agli ufficiali russi in Polonia. Lettera di G. Lopatin. Lettera di A. Trusov a S. Markovic. Documenti relativi a Necaev.
Le opere complete di Michail Bakunin sono a cura di Arthur Lehning dell’Internationaal Instituut Voor Sociale Geschiedenis di Amsterdam.

Michail Bakunin
Opere complete di Michail Bakunin – Vol. IV – Stato e Anarchia. Dove andare cosa fare (1873)

Introduzione di Alfredo M. Bonanno
2021, 2a ediz., brossura, pagine 344
euro 16,00

Stato e Anarchia è il più organico e il più significativo dei grandi scritti di Bakunin. Pur restando incompleto, come tutti gli altri suoi lavori, ha una visione d’insieme che lo rende riuscitissimo esempio di analisi politica e sociale preparatoria per l’azione. In questo libro è reperibile un motivo conduttore profondo, non turbato dalle polemiche contingenti, da cui deriva il suo fascino che resta intatto da oltre cento anni. Il vasto insieme di analisi, che a tutta prima sembra vago e fluido, trova una forma precisa nello scontro tra lo Stato e la rivoluzione sociale, tra il potere e l’anarchia, tra l’autorità e la libertà. Ma questo scontro non è visto in chiave metafisica – le letture hegeliane sono messe da parte, mentre una metodologia più vicina alla realtà è impiegata costantemente. Nessuna vicenda storica determinata, nessun predominio di questo o quel fattore, nessuna logica storicistica: solo una valutazione dei mezzi alla luce della necessità di raggiungere il fine rivoluzionario.
Contenuto del volume
Stato e Anarchia (La lotta dei due partiti nell’Associazione Internazionale dei Lavoratori). Appendice A. Appendice B. Programma della Sezione slava di Zurigo. Dove andare, cosa fare?
Appendici – Petr Lavrov: Avanti! Il nostro programma.
Le opere complete di Michail Bakunin sono a cura di Arthur Lehning dell’Internationaal Instituut Voor Sociale Geschiedenis di Amsterdam.

Michail Bakunin
Opere complete di Michail Bakunin – Vol. III – La questione germano-slava. Il comunismo di Stato (1872)

Introduzione di Alfredo M. Bonanno
1999, 2a ediz., rilegato in tela, pagine 444
- in preparazione la nuova edizione -

Questo volume contiene gli scritti relativi alle lotte interne alla Prima Internazionale, scritti che trattano il problema del comunismo di Stato e la questione germano-slava. E’ un Bakunin maturo che è al lavoro, un uomo al massimo della chiarezza analitica del proprio pensiero e con una prospettiva d’azione ben delineata, conseguente alle proprie analisi. Certe volte la polemica prende la mano, ma si tratta di aspetti marginali. Il centro della riflessione è chiaro: la ricerca delle condizioni che rendono possibile la rivoluzione antiautoritaria, l’indicazione dei pericoli cui va incontro la rivoluzione autoritaria.
Contenuto del volume
Ai compagni della Federazione delle sessioni internazionali del Giura. La Germania e il comunismo di Stato. Risposta alla circolare privata del Consiglio generale sulle cosiddette scissioni nell’Internazionale. Mandato imperativo ai delegati giurassiani per il Congresso de L’Aia. Lettere a Celso Ceretti e Carlo Gambuzzi. Risoluzioni del Congresso anti-autoritario internazionale di Saint-Imier (15 settembre 1872). Lettera al giornale “La Liberté” di Bruxelles. Scritto contro Marx.
Appendici – Documenti dell’A.I.T. in riferimento alla Russia e alla Polonia. Documenti relativi al discorso di Borkheim pronunciato alla Lega internazionale della pace e della libertà, Ginevra 1867. Cesar De Paepe: Le istituzioni attuali dell’Internazionale dal punto di vista dell’avvenire. Lettere di Marx e Becker alla sezione russa dell’A.I.T. di Ginevra. Friedrich Engels: Il Congresso di Sonvillier e l’Internazionale. Marx-Engels: Le cosiddette scissioni nell’Internazionale. Referendum sulla revisione della Costituzione federale svizzera. Documenti relativi alla revisione degli Statuti generali dell’A.I.T. Documenti relativi alla Conferenza della Federazione italiana a Rimini del 4 agosto 1872. Documenti relativi al Congresso de L’Aia.
Le opere complete di Michail Bakunin sono a cura di Arthur Lehning dell’Internationaal Instituut Voor Sociale Geschiedenis di Amsterdam.

Michail Bakunin
Opere complete di Michail Bakunin – Vol. II – La Prima Internazionale e il conflitto con Marx. Scritti e materiali (1871-1872)

Introduzione di Alfredo M. Bonanno
1989, 2a ediz., rilegato in tela, pagine 376
- ESAURITO - Prossima ristampa

I testi di Bakunin inclusi nel presente volume aprono la strada ad una serie d’importanti considerazioni sul rapporto marxismo-anarchismo o, se si vuole, in forma più ampia, sul rapporto tra il modo autoritario d’intendere la lotta rivoluzionaria ed il modo libertario. Solo che, al termine della lettura, quando la vasta raccolta messa insieme dalla costanza e dall’erudizione storiografica di Lehning, si è dispiegata sotto i nostri occhi, ci accorgiamo che il segno tradizionale di questo scontro è leggermente diverso; appare con chiarezza la copertura ideologica che ha camuffato fino ad oggi lo scontro, la deformazione di parte che ne ha travisato il messaggio di fondo.
Contenuto del volume
Il socialismo e Mazzini: lettera agli amici d’Italia. Ai redattori del “Proletario Italiano”. Articolo “contro Mazzini”. Lettera agli internazionalisti di Bologna. Rapporti personali con Marx. Lettera a Celso Ceretti (dicembre 1871). Lettera alla redazione del “Gazzettino Rosa”. L’Italia e il Consiglio generale dell’A.I.T. Lettera agli internazionalisti di Milano. Lettera al redattore del “Gazzettino Rosa”. Articolo francese. Al Rubicone: lettera a Lodovico Nabruzzi. Al Rubicone e a tutti gli altri amici. Lettera a Celso Ceretti (febbraio 1872).
Appendici – Estratti di Bakunin degli scritti di Mazzini. Agli operai delegati al Congresso di Roma. Giuseppe Mazzini: Ai rappresentanti gli artigiani nel Congresso di Roma. La “Neue Rheinische Zeitung“ e Bakunin. Marx e Engels su Bakunin. Documenti sulla Conferenza di Londra. Documenti del Congresso di Sonvillier.
Le opere complete di Michail Bakunin sono a cura di Arthur Lehning dell’Internationaal Instituut Voor Sociale Geschiedenis di Amsterdam.

Michail Bakunin
Opere complete di Michail Bakunin – Vol. I – La polemica con Mazzini. Scritti e materiali (1871-1872)

Introduzione di Alfredo M. Bonanno
1989, 2a ediz., rilegato in tela, pagine 314
euro 16,00

Bakunin è scrittore ricchissimo e scarsamente sistematico. Le fatiche che affrontò nel corso della sua lunga militanza non gli consentirono di trasformare organicamente il turbine di pensieri, di problemi, di analisi, di prospettive risolutive che gli si affacciava alla mente, e che spesso finiva per essere sommerso da un turbine successivo, non meno ricco sebbene mai contraddittorio. Tutto ciò non può non essere tenuto presente nella lettura di un’opera che nella battaglia quotidiana non perde mai di vista i punti fondamentali, essenziali, in cui bisogna colpire il nemico. A testimoniare la serietà e l’impegno di lavoro di Bakunin sono i frammenti: una grande quantità di scritti messi da parte, elaborati per fornire un’analisi definitiva spesso, anch’essa, lasciata incompleta in vista di una probabile continuazione mai realizzata. Questi frammenti vedono qui la luce per la prima volta.
Contenuto del volume
Risposta d’un internazionale a Giuseppe Mazzini. Risposta (Articolo secondo). L’Internazionale e Mazzini. Lettera a “La Liberté”, Bruxelles. Riassunto delle pagine 50-112 del manoscritto (La teologia politica di Mazzini e l’Internazionale). Risposta a “L’Unità Italiana” (Appendice). Risposta a “L’Unità Italiana”. La teologia politica di Mazzini seconda parte. Frammenti e varianti.
Appendici – L’Internazionale e Mazzini. Manifesto dell’Associazione Internazionale dei Lavoratori. Congresso operaio. Associazione Internazionale dei Lavoratori.
Le opere complete di Michail Bakunin sono a cura di Arthur Lehning dell’Internationaal Instituut Voor Sociale Geschiedenis di Amsterdam.
 
 

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Prossime uscite
Rudolf Rocker, Nazionalismo e cultura William Godwin, Ricerca sulla giustizia politica e sulla sua influenza su morale e felicità Alfredo M. Bonanno, Dal banditismo sociale alla guerriglia Carlo Cafiero, Anarchia e comunismo Luigi Galleani, La fine dell’anarchismo? Bakunin, Opere vol. II – La Prima Internazionale e il conflitto con Marx