Pensiero e azione
Alfredo M. Bonanno
Chi ha paura della rivoluzione?
Terza edizione aumentata e corretta
Pensiero e azione – 44
2015, 3a ediz., rilegato in tela, pagine 336
euro 20,00
Ecco un libro che non pensavo di fare uscire un’altra volta. Non perché lo ritenessi fuori tempo, superato, chiacchiere da lasciare in fondo ai ripiani di una biblioteca,ma perché molti di questi problemi li pensavo chiariti una volta per tutte. Non è così. Non ci sono problemi che si chiudono per andare oltre e non parlarne più. In fondo si ritorna sempre a ricominciare daccapo.
Per esorcizzare questa prospettiva, alla mia età un poco inquietante, ho tolto il sottotitolo, che pure ai suoi tempimi era sembrato spavaldamente provocatorio, quel «Ricominciano daccapo» che ora mi pare una inutile civetteria.
Contenuto del volume
Introduzione alla terza edizione – Nota per il lettore – Introduzione alla prima edizione – Pochi passi avanti, molti indietro – La fuga nella fantasia – Mantenersi alla superficie – Ancorarsi al dogma – Pulire l’insegna – Infamia pura e semplice – Brancolare nell’ignoranza – Non sapersi decidere – Redigere il catechismo – La natura soprattutto – Ricominciano daccapo – Postfazione del 1990 – Individuare il nemico
2015, 3a ediz., rilegato in tela, pagine 336
euro 20,00
Ecco un libro che non pensavo di fare uscire un’altra volta. Non perché lo ritenessi fuori tempo, superato, chiacchiere da lasciare in fondo ai ripiani di una biblioteca,ma perché molti di questi problemi li pensavo chiariti una volta per tutte. Non è così. Non ci sono problemi che si chiudono per andare oltre e non parlarne più. In fondo si ritorna sempre a ricominciare daccapo.
Per esorcizzare questa prospettiva, alla mia età un poco inquietante, ho tolto il sottotitolo, che pure ai suoi tempimi era sembrato spavaldamente provocatorio, quel «Ricominciano daccapo» che ora mi pare una inutile civetteria.
Contenuto del volume
Introduzione alla terza edizione – Nota per il lettore – Introduzione alla prima edizione – Pochi passi avanti, molti indietro – La fuga nella fantasia – Mantenersi alla superficie – Ancorarsi al dogma – Pulire l’insegna – Infamia pura e semplice – Brancolare nell’ignoranza – Non sapersi decidere – Redigere il catechismo – La natura soprattutto – Ricominciano daccapo – Postfazione del 1990 – Individuare il nemico
1 mag 2020 Leggi il testo completo...
Alfredo M. Bonanno
Zarathustra
Pensiero e azione – 43
2015, rilegato in tela, pagine 352
euro 20,00
Zarathustra alla mia quarta lettura. Uno strano libro come compagno, ostico, subdolo, ritmico in maniera folle, irrazionale. Eppure un libro amico, di quell’amicizia che si scontra e non fornisce alibi a buon mercato o davanzali per osservare tramonti conosciuti.
2015, rilegato in tela, pagine 352
euro 20,00
Zarathustra alla mia quarta lettura. Uno strano libro come compagno, ostico, subdolo, ritmico in maniera folle, irrazionale. Eppure un libro amico, di quell’amicizia che si scontra e non fornisce alibi a buon mercato o davanzali per osservare tramonti conosciuti.
15 mag 2020 Leggi il testo completo...
Alfredo M. Bonanno
Autodifesa al processo di Roma per banda armata, ecc.
Seconda edizione riveduta e corretta con l’aggiunta di Liber asinorum
Pensiero e azione – 42
2015, 2a ediz., rilegato in tela, pagine 368
euro 20,00
Ci sarebbe da riprendere qui la vexata quaestio della difesa in tribunale da parte di anarchici. Ne ho parlato a lungo in altro luogo, e forse più del dovuto, per il semplice fatto che essendo un frequentatore di tribunali mi sono posto il problema per tempo, diciamo a partire dal 1972.
Anche oggi, e ne è passato di tempo e tante brave persone, fidati compagni e perfino pagliacci provvisti di contrassegno cerchiato, sono sfilati sotto i miei occhi, anche oggi la penso in maniera semplice. Ci sono casi in cui è inutile provare a difendersi in tribunale, casi in cui si è presi sul fatto, in un’azione di attacco che è andata a male, e quindi è meglio – sempre a mio avviso, naturalmente – restarsene in galera piuttosto che presenziare a una farsa che ci risulta estranea e assurda. Ma ci sono casi in cui la montatura da parte del potere è non solo evidente, perché questo mezzo repressivo è quasi sempre impiegato contro gli anarchici, ma è anche male pensata e peggio realizzata. Ora, in questi casi, lo scopo stesso della montatura è quello di aggravare la condizione penale degli accusati, cioè fare in modo di tenerci in galera il più possibile, sottraendoci alla lotta che fuori possiamo condurre con maggiore efficacia. È in quest’ultimo caso che occorre farsi sentire in tribunale. Ed è di un caso come questo che parleremo nel presente volume.
Contenuto del volume
Nota introduttiva alla seconda edizione – Parte prima: Nota introduttiva alla prima edizione – Dichiarazione rilasciata alla Corte di Assise di Roma il 30 novembre 1999 – Memoria difensiva presenta al Giudice della Udienza preliminare di Roma l’8 marzo 1997 – Montatura – I giustizieri in toga – Fatte le dovute eccezioni – Parte seconda: Interrogatorio condotto dal Pubblico Ministero Marini il 15 dicembre 1999 – Intervista rilasciata a Radio Onda Rossa il 20 novembre 1997 – Documenti vari -Note al testo del ROS – Note per l’Avv. Paolo Venturino relative alla difesa al processo Marini – Dalla sentenza di primo grado della Corte di Assise di Roma del 31 maggio 2000 – Dalla sentenza di secondo grado della Corte di Assise di Appello di Roma del 1° febbraio 2003 – Altri processi – Indagini – Parte terza: Liber asinorum – Appendice
2015, 2a ediz., rilegato in tela, pagine 368
euro 20,00
Ci sarebbe da riprendere qui la vexata quaestio della difesa in tribunale da parte di anarchici. Ne ho parlato a lungo in altro luogo, e forse più del dovuto, per il semplice fatto che essendo un frequentatore di tribunali mi sono posto il problema per tempo, diciamo a partire dal 1972.
Anche oggi, e ne è passato di tempo e tante brave persone, fidati compagni e perfino pagliacci provvisti di contrassegno cerchiato, sono sfilati sotto i miei occhi, anche oggi la penso in maniera semplice. Ci sono casi in cui è inutile provare a difendersi in tribunale, casi in cui si è presi sul fatto, in un’azione di attacco che è andata a male, e quindi è meglio – sempre a mio avviso, naturalmente – restarsene in galera piuttosto che presenziare a una farsa che ci risulta estranea e assurda. Ma ci sono casi in cui la montatura da parte del potere è non solo evidente, perché questo mezzo repressivo è quasi sempre impiegato contro gli anarchici, ma è anche male pensata e peggio realizzata. Ora, in questi casi, lo scopo stesso della montatura è quello di aggravare la condizione penale degli accusati, cioè fare in modo di tenerci in galera il più possibile, sottraendoci alla lotta che fuori possiamo condurre con maggiore efficacia. È in quest’ultimo caso che occorre farsi sentire in tribunale. Ed è di un caso come questo che parleremo nel presente volume.
Contenuto del volume
Nota introduttiva alla seconda edizione – Parte prima: Nota introduttiva alla prima edizione – Dichiarazione rilasciata alla Corte di Assise di Roma il 30 novembre 1999 – Memoria difensiva presenta al Giudice della Udienza preliminare di Roma l’8 marzo 1997 – Montatura – I giustizieri in toga – Fatte le dovute eccezioni – Parte seconda: Interrogatorio condotto dal Pubblico Ministero Marini il 15 dicembre 1999 – Intervista rilasciata a Radio Onda Rossa il 20 novembre 1997 – Documenti vari -Note al testo del ROS – Note per l’Avv. Paolo Venturino relative alla difesa al processo Marini – Dalla sentenza di primo grado della Corte di Assise di Roma del 31 maggio 2000 – Dalla sentenza di secondo grado della Corte di Assise di Appello di Roma del 1° febbraio 2003 – Altri processi – Indagini – Parte terza: Liber asinorum – Appendice
15 apr 2020 Leggi il testo completo...
Alfredo M. Bonanno
Dissonanze
Seconda edizione riveduta, corretta e ampliata
Pensiero e azione – 41
2015, 2a ediz., rilegato in tela, pagine 729
euro 20,00
Contenuto del volume
Introduzione alla seconda edizione – Introduzione alla prima edizione in sei volumi – Acquistare il Vaticano – Animale-Uomo – Animali – Anticlericalismo – Antifascismo – Appuntamento con l’apocalisse – A pezzi – Antonin Artaud – Solo a salve – Lusinghiere aspirazioni mortali – Astensionismo – Astio – John Vincent Atanasoff – Banconota fresca di stampa – Baffuti e con la gonna – Arturo Benedetti Michelangeli – Benefattore – Ignacio Matte Blanco – Bombe a parte – La botte piena e la moglie ubriaca – Bruno Bozzoli – Calcio – Cab Calloway – Caporali – Carabiniere – Carogna – Il giudizio di Cerbero – Certezze – La feroce certezza del proprio dovere – Che cos’è l’economia – Chi guadagna nella svalutazione – Classe – Comandanti – Comunità – Conservazione – Cercasi buddisti – Controllo sociale – Coscienza – Cultura – Cyberpunk – Guy Debord – Decisionismo – Di tutto, di più – Distruggiamo la scuola – Droga – Dubbio – Doris Durante – Ecologia sociale – Entrismo – Esercito della salvezza – Famiglia – Forza – Franco Fortini – Fra le righe del bilancio statale – André Frossard – Fuga in avanti – Il gioco e la morte – I guaia della vecchia signora – Ludwig von Hackwitz – Hacker – Hooligan – Idea – Immaginario – Impoverimento culturale – Innocuo piccolo esame – Internazionalismo – Lavoro – Rose Fitzgerald Kennedy – Henri Laborit – Lavorare quanto? – Liala – Liberazione nazionale – Enrique Lister – Lotta insurrezionale – Lord Lovat – Ma lavorare stanca – Mafia – Malattia – Mia Martini – Massa – Il massacratore e i massacratori – Matematica – Cipriano Mera – Misure: 86-55-86 – Le minacce aeronautiche – Misere glorie militari – Modernità – Monaci – Movimenti studenteschi – Muscoli europei – Edda Mussolini – Non solo Napoleone – Non solo produttori – Obiezione fiscale – Omosessualità – Ordine – Orecchio – Organizzazione spontanea – Oscurità ricorrente – Pagliacci – Vincenzo Parisi – Partecipazione – Dalla parte degli operai – Particola – Un piccolo uomo a Singapore – Giandomenico Pisapia – Pluto, signore delle tenebre – Polizia – Sempre poliziotti restano – Karl Popper – Pornografia – Produrre che cosa? – Il Processo – Qualche piccolo regalo – Il progetto repressivo – Psicoanalisi – Ràfia – Razzismo – Religione – Repressione – Ribelle – Riduzione – Rivoluzione Francese – Carlo Rubbia – Leonardo Sciascia – Schema di discussione per un intervento nella scuola – Sopra e sotto – Sindone – Sperimentazione e miliardi – Joe Slovo – Studiare da spia – Stagno salato – Statuetta – Ugo Stille – Suicidio – Teste rapate – Tolleranza – Ancora, non ancora – Totalità – Tribunali – Mamma! arrivano i Turchi – Utopia – Vandea – Vecchia guardia – Alta velocità – Viaggio – Violenza e stupidità – Davide Visani – Bruno Visentini – Volontariato – EugeneWigner – HaroldWilson – George Woodcock
2015, 2a ediz., rilegato in tela, pagine 729
euro 20,00
Contenuto del volume
Introduzione alla seconda edizione – Introduzione alla prima edizione in sei volumi – Acquistare il Vaticano – Animale-Uomo – Animali – Anticlericalismo – Antifascismo – Appuntamento con l’apocalisse – A pezzi – Antonin Artaud – Solo a salve – Lusinghiere aspirazioni mortali – Astensionismo – Astio – John Vincent Atanasoff – Banconota fresca di stampa – Baffuti e con la gonna – Arturo Benedetti Michelangeli – Benefattore – Ignacio Matte Blanco – Bombe a parte – La botte piena e la moglie ubriaca – Bruno Bozzoli – Calcio – Cab Calloway – Caporali – Carabiniere – Carogna – Il giudizio di Cerbero – Certezze – La feroce certezza del proprio dovere – Che cos’è l’economia – Chi guadagna nella svalutazione – Classe – Comandanti – Comunità – Conservazione – Cercasi buddisti – Controllo sociale – Coscienza – Cultura – Cyberpunk – Guy Debord – Decisionismo – Di tutto, di più – Distruggiamo la scuola – Droga – Dubbio – Doris Durante – Ecologia sociale – Entrismo – Esercito della salvezza – Famiglia – Forza – Franco Fortini – Fra le righe del bilancio statale – André Frossard – Fuga in avanti – Il gioco e la morte – I guaia della vecchia signora – Ludwig von Hackwitz – Hacker – Hooligan – Idea – Immaginario – Impoverimento culturale – Innocuo piccolo esame – Internazionalismo – Lavoro – Rose Fitzgerald Kennedy – Henri Laborit – Lavorare quanto? – Liala – Liberazione nazionale – Enrique Lister – Lotta insurrezionale – Lord Lovat – Ma lavorare stanca – Mafia – Malattia – Mia Martini – Massa – Il massacratore e i massacratori – Matematica – Cipriano Mera – Misure: 86-55-86 – Le minacce aeronautiche – Misere glorie militari – Modernità – Monaci – Movimenti studenteschi – Muscoli europei – Edda Mussolini – Non solo Napoleone – Non solo produttori – Obiezione fiscale – Omosessualità – Ordine – Orecchio – Organizzazione spontanea – Oscurità ricorrente – Pagliacci – Vincenzo Parisi – Partecipazione – Dalla parte degli operai – Particola – Un piccolo uomo a Singapore – Giandomenico Pisapia – Pluto, signore delle tenebre – Polizia – Sempre poliziotti restano – Karl Popper – Pornografia – Produrre che cosa? – Il Processo – Qualche piccolo regalo – Il progetto repressivo – Psicoanalisi – Ràfia – Razzismo – Religione – Repressione – Ribelle – Riduzione – Rivoluzione Francese – Carlo Rubbia – Leonardo Sciascia – Schema di discussione per un intervento nella scuola – Sopra e sotto – Sindone – Sperimentazione e miliardi – Joe Slovo – Studiare da spia – Stagno salato – Statuetta – Ugo Stille – Suicidio – Teste rapate – Tolleranza – Ancora, non ancora – Totalità – Tribunali – Mamma! arrivano i Turchi – Utopia – Vandea – Vecchia guardia – Alta velocità – Viaggio – Violenza e stupidità – Davide Visani – Bruno Visentini – Volontariato – EugeneWigner – HaroldWilson – George Woodcock
15 ott 2020 Leggi il testo completo...
Alfredo M. Bonanno
Critica della ragione politica
Pensiero e azione – 40
2015, rilegato in tela, pagine 352
euro 20,00
I testi raccolti in questo libro non sono strettamente connaturati al concetto corrente di “politica”. L’accento va posto quindi sul termine “ragione”, più che sull’altro che correda il titolo “critica”.Vediamo perché. Scarnificare argomenti strettamente politici non è possibile e, a farlo, sarebbe opera vana.Molti fantasmi si assiepano davanti alla porta della caverna dei massacri all’interno della quale gorgoglia la melma dell’attività umana che si fregia di questo titolo poco commendevole, il titolo appunto di “politica”. È quindi opportuno dimenticare l’antico segno lasciato da Aristotele e rendersi conto che si tratta della scienza dello Stato, la sola che si può chiamare politica in senso stretto. Ma cos’è la “scienza dello Stato” se non lo studio di come massacrare e opprimere nel migliore dei modi, e pagando il minore prezzo possibile, coloro che per motivi vari finiscono per essere soggetti passivi dello sfruttamento?
Contenuto del volume
Introduzione – Critica della ragione politica – L’ape e il comunista. Critica a un Trattato di entomologia teologica – Repressione e controllo sociale – La lotta contro il fascismo comincia con la lotta contro il bolscevismo – Anarchismo e democrazia – L’analisi politica di Aldo Capitini tra Kant e Hegel
2015, rilegato in tela, pagine 352
euro 20,00
I testi raccolti in questo libro non sono strettamente connaturati al concetto corrente di “politica”. L’accento va posto quindi sul termine “ragione”, più che sull’altro che correda il titolo “critica”.Vediamo perché. Scarnificare argomenti strettamente politici non è possibile e, a farlo, sarebbe opera vana.Molti fantasmi si assiepano davanti alla porta della caverna dei massacri all’interno della quale gorgoglia la melma dell’attività umana che si fregia di questo titolo poco commendevole, il titolo appunto di “politica”. È quindi opportuno dimenticare l’antico segno lasciato da Aristotele e rendersi conto che si tratta della scienza dello Stato, la sola che si può chiamare politica in senso stretto. Ma cos’è la “scienza dello Stato” se non lo studio di come massacrare e opprimere nel migliore dei modi, e pagando il minore prezzo possibile, coloro che per motivi vari finiscono per essere soggetti passivi dello sfruttamento?
Contenuto del volume
Introduzione – Critica della ragione politica – L’ape e il comunista. Critica a un Trattato di entomologia teologica – Repressione e controllo sociale – La lotta contro il fascismo comincia con la lotta contro il bolscevismo – Anarchismo e democrazia – L’analisi politica di Aldo Capitini tra Kant e Hegel
1 ott 2020 Leggi il testo completo...
Alfredo M. Bonanno
Contro la chiarezza. Contro l’oggettività
Seconda edizione riveduta e corretta
Pensiero e azione – 39
2015, 2a ediz., rilegato in tela, pagine 320
euro 20,00
Rimettere le cose a posto, una per una, conmaniacale cura. Il sogno di ogni buon conservatore, anche di quello che accortamente, e senza farsene avvedere, alberga dentro di me.Altra via possibile, buttare tutto in un cassetto, da qualche parte, possibilmente in quell’archivio immaginario che ho sempre alimentato con tante carte del passato, in omaggio alla mia disavvedutezza, da un canto, e al mio disprezzo per le documentazioni e le muffe, dall’altro. Archivio puntualmente sversato nel raccoglitore dei rifiuti. Buona pace a tutti.
Ma qui c’è qualcosa che si muove sotto i testi, miei, e mi riguarda anche oggi, alla soglia dei settantasette anni (pochi giorni ed è fatta), soglia fatidica andando ben al di là di quel limite che mi ero prefissato, ingenuamente, come quando gioco conme stesso, come quando da bambino camminavo saltellando sul marciapiede evitando di mettere i piedi nelle connessure dei lastroni di lava.
2015, 2a ediz., rilegato in tela, pagine 320
euro 20,00
Rimettere le cose a posto, una per una, conmaniacale cura. Il sogno di ogni buon conservatore, anche di quello che accortamente, e senza farsene avvedere, alberga dentro di me.Altra via possibile, buttare tutto in un cassetto, da qualche parte, possibilmente in quell’archivio immaginario che ho sempre alimentato con tante carte del passato, in omaggio alla mia disavvedutezza, da un canto, e al mio disprezzo per le documentazioni e le muffe, dall’altro. Archivio puntualmente sversato nel raccoglitore dei rifiuti. Buona pace a tutti.
Ma qui c’è qualcosa che si muove sotto i testi, miei, e mi riguarda anche oggi, alla soglia dei settantasette anni (pochi giorni ed è fatta), soglia fatidica andando ben al di là di quel limite che mi ero prefissato, ingenuamente, come quando gioco conme stesso, come quando da bambino camminavo saltellando sul marciapiede evitando di mettere i piedi nelle connessure dei lastroni di lava.
14 set 2020 Leggi il testo completo...
Alfredo M. Bonanno
Senza una ragione
Seconda edizione riveduta e corretta con l'aggiunta di Dire la verità
Pensiero e azione – 38
2015, 2a ediz., rilegato in tela, pagine 320
euro 20,00
Rivedono la luce, aggiornati e aumentati, questi testi che investono due problemi quanto mai dolorosi: il motivo profondo per cui ci deve essere o non ci deve essere una ragione nel fare e nel conseguente, possibile, agire, e il motivo, non meno profondo, per cui non è possibile “dire” la verità. Chiacchiere su questi due problemi ne sono state fatte tante, in modo particolare da filosofi e matematici. Essi, i problemi di cui discuto, restano aperti e non si vede perché queste mie tarde carte debbano risolverli, quando mai fosse possibile in un modo o nell’altro risolvere problemi. Quindi, qui si tratta più che altro di una propedeutica all’agire o, se meglio si preferisce, di un suggerimento sulla migliore maniera di lasciare i bagagli sulla riva prima di intraprendere una navigazione che non solo potrebbe essere ma che è a vita e a morte.
2015, 2a ediz., rilegato in tela, pagine 320
euro 20,00
Rivedono la luce, aggiornati e aumentati, questi testi che investono due problemi quanto mai dolorosi: il motivo profondo per cui ci deve essere o non ci deve essere una ragione nel fare e nel conseguente, possibile, agire, e il motivo, non meno profondo, per cui non è possibile “dire” la verità. Chiacchiere su questi due problemi ne sono state fatte tante, in modo particolare da filosofi e matematici. Essi, i problemi di cui discuto, restano aperti e non si vede perché queste mie tarde carte debbano risolverli, quando mai fosse possibile in un modo o nell’altro risolvere problemi. Quindi, qui si tratta più che altro di una propedeutica all’agire o, se meglio si preferisce, di un suggerimento sulla migliore maniera di lasciare i bagagli sulla riva prima di intraprendere una navigazione che non solo potrebbe essere ma che è a vita e a morte.
1 set 2020 Leggi il testo completo...
Alfredo M. Bonanno
Miseria della cultura. Cultura della miseria
Seconda edizione riveduta e corretta
Pensiero e azione – 37
2015, 2a ediz., rilegato in tela, pagine 368
euro 20,00
Rinascono a nuova veste questi due opuscoli dapprima condannati alla separazione e a un eccessivo snellimento. Adesso sono completati con le riflessioni ulteriori sull’argomento, quasi tutte condotte nel carcere di Trieste, e con più aggiornate testimonianze.
Nessun intento didascalico, come per altro non c’era nella prima edizione. L’argomento si presta a estremismi di ogni sorta, lasciamoli da parte. La parola è quello che è, la cultura ne è l’allargamento degenere, com’è ovvio che sia. Siamo tutti dalla parte sbagliata e non sarà di certo qualche sapiente aggiustatina che raddrizzerà la barra del timone.
2015, 2a ediz., rilegato in tela, pagine 368
euro 20,00
Rinascono a nuova veste questi due opuscoli dapprima condannati alla separazione e a un eccessivo snellimento. Adesso sono completati con le riflessioni ulteriori sull’argomento, quasi tutte condotte nel carcere di Trieste, e con più aggiornate testimonianze.
Nessun intento didascalico, come per altro non c’era nella prima edizione. L’argomento si presta a estremismi di ogni sorta, lasciamoli da parte. La parola è quello che è, la cultura ne è l’allargamento degenere, com’è ovvio che sia. Siamo tutti dalla parte sbagliata e non sarà di certo qualche sapiente aggiustatina che raddrizzerà la barra del timone.
15 ago 2020 Leggi il testo completo...
Alfredo M. Bonanno
Manuale scientifico a uso degli increduli
Seconda edizione riveduta e corretta
Pensiero e azione – 36
2015, 2a ediz., rilegato in tela, pagine 335
euro 20,00
Chi sono gli increduli? Coloro che non accettano l’autorità costituita, non per una questione di principio, che ciò sarebbe ancora atteggiamento incongruo di accettazione dell’autorità, ideologismo bello e buono, come si è convenuto di chiamarlo, ma che non accettano perché vogliono lottare nel concreto, al di là degli aspetti formali e deimassimalismi buoni per tutte le stagioni. Una critica negativa? Sì.Anche questo. Ma ancora più oltre.
2015, 2a ediz., rilegato in tela, pagine 335
euro 20,00
Chi sono gli increduli? Coloro che non accettano l’autorità costituita, non per una questione di principio, che ciò sarebbe ancora atteggiamento incongruo di accettazione dell’autorità, ideologismo bello e buono, come si è convenuto di chiamarlo, ma che non accettano perché vogliono lottare nel concreto, al di là degli aspetti formali e deimassimalismi buoni per tutte le stagioni. Una critica negativa? Sì.Anche questo. Ma ancora più oltre.
1 ago 2020 Leggi il testo completo...
Alfredo M. Bonanno
I fondamenti di una teoria filosofica dell’indeterminazione
Seconda edizione
Pensiero e azione – 35
2015, 2a ediz., rilegato in tela, pagine 336
euro 20,00
Dopo quasi mezzo secolo esce la seconda edizione di questo libro. Altri tempi e altre urgenze si muovevano nel mio orizzonte. Nuove pratiche stavano per schiudersi e precedenti ricerche concludersi senza per ciò propormi un accomodamento che facesse tacere le mie inquietudini.
Contenuto del volume
Introduzione alla prima edizione – Limiti e possibilità di una collaborazione filosofia-scienza – + e – - Principi essenziali di logica – L’indeterminazione filosofica – Appendice: Questioni da discutere
2015, 2a ediz., rilegato in tela, pagine 336
euro 20,00
Dopo quasi mezzo secolo esce la seconda edizione di questo libro. Altri tempi e altre urgenze si muovevano nel mio orizzonte. Nuove pratiche stavano per schiudersi e precedenti ricerche concludersi senza per ciò propormi un accomodamento che facesse tacere le mie inquietudini.
Contenuto del volume
Introduzione alla prima edizione – Limiti e possibilità di una collaborazione filosofia-scienza – + e – - Principi essenziali di logica – L’indeterminazione filosofica – Appendice: Questioni da discutere
15 lug 2020 Leggi il testo completo...
Alfredo M. Bonanno
Dominio e rivolta
Seconda edizione riveduta e corretta con l’aggiunta delle conferenze di Patrasso, Atene, Iraklio, Volos, Thessaloniki, Ioànnina
Pensiero e azione – 34
2015, 2a ediz., rilegato in tela, pagine 352
euro 20,00
Seconda edizione riveduta e corretta con l’aggiunta delle conferenze di Patrasso, Atene, Iraklio,Volos, Tessalonica, Ioannina.
I testi qui presentati sono la trascrizione della registrazione su nastro di un seminario in quattro serate tenuto alla Facoltà di Sociologia dell’Università “La Sapienza” di Roma. Sebbene leggermente sistemati per una lettura più agevole, essi risentono fortemente dell’origine discorsiva sia nella forma che nell’evolversi degli argomenti. Il tema del dominio e quello della rivolta contrassegnano il fronte dello scontro, la linea di combattimento, la divisione tra inclusi ed esclusi.
Tutti i testi, a quel chemi sembra rileggendone la stesura trascritta, sono attraversati da una voglia di rompere con l’inquadramento classico del procedere riflessivo, della proposizione logica. Cosa, ovviamente, impossibile senza cadere nel delirio puro, scelta da cui mi tenevano lontano i miei ascoltatori. Non c’èmodo di non farsi condizionare da chi vuole ascoltare e dal luogo stesso, dall’ambiente in cui le parole risuonano (come sapevano perfettamente gli antichi filosofi greci).
Contenuto del volume
Nota introduttiva alla prima edizione – Primo seminario – Secondo seminario – Terzo seminario – Quarto seminario – Colpire il nemico – Distruzione del lavoro – Dibattito alla radio 98 FM di Atene – Discussione con i compagni dell’archivio anarchico di Nicosia – Senza collaborare – Insurrezione – Attaccare i punti deboli del nemico – Tramonto del proletariato – Appendice: Approfondimento della sconfitta
2015, 2a ediz., rilegato in tela, pagine 352
euro 20,00
Seconda edizione riveduta e corretta con l’aggiunta delle conferenze di Patrasso, Atene, Iraklio,Volos, Tessalonica, Ioannina.
I testi qui presentati sono la trascrizione della registrazione su nastro di un seminario in quattro serate tenuto alla Facoltà di Sociologia dell’Università “La Sapienza” di Roma. Sebbene leggermente sistemati per una lettura più agevole, essi risentono fortemente dell’origine discorsiva sia nella forma che nell’evolversi degli argomenti. Il tema del dominio e quello della rivolta contrassegnano il fronte dello scontro, la linea di combattimento, la divisione tra inclusi ed esclusi.
Tutti i testi, a quel chemi sembra rileggendone la stesura trascritta, sono attraversati da una voglia di rompere con l’inquadramento classico del procedere riflessivo, della proposizione logica. Cosa, ovviamente, impossibile senza cadere nel delirio puro, scelta da cui mi tenevano lontano i miei ascoltatori. Non c’èmodo di non farsi condizionare da chi vuole ascoltare e dal luogo stesso, dall’ambiente in cui le parole risuonano (come sapevano perfettamente gli antichi filosofi greci).
Contenuto del volume
Nota introduttiva alla prima edizione – Primo seminario – Secondo seminario – Terzo seminario – Quarto seminario – Colpire il nemico – Distruzione del lavoro – Dibattito alla radio 98 FM di Atene – Discussione con i compagni dell’archivio anarchico di Nicosia – Senza collaborare – Insurrezione – Attaccare i punti deboli del nemico – Tramonto del proletariato – Appendice: Approfondimento della sconfitta
15 giu 2020 Leggi il testo completo...
Alfredo M. Bonanno
L’ospite inatteso
Pensiero e azione – 33
2014, rilegato in tela, pagine 368
euro 20,00
La morte e la vita. Ecco l’oggetto di questo libro. Collocarsi al bivio tra queste due realtà, è guardare nell’abisso senza tremare, senza lasciarsi attirare verso il basso, in modo da trovare una soluzione qualsiasi a problemi troppo grandi, troppo angosciosi. La vita può essere un’apparenza – anzi quasi sempre lo è – ma è diversa della morte. Quest’ultima è l’assenza di quella stessa apparenza, l’azzeramento di quello che viene fuori come negazione o rifiuto dell’essere. È troppo impegnativo essere e quindi ripieghiamo sull’apparire. La vita non è quindi né uniforme né necessaria. C’è gente che vive una vita da morto, una vita da cadavere e quando muore realmente neanche si accorge di quello che ha perduto. Noi non pensiamo mai che la nostra vita è una sola e che non ci sono repliche. Vivere è quindi un impegno che può accedere all’essere e può rimanere ombra nella parete della caverna dei massacri. Ognuno pensa di scegliere la propria vita, di costruire le proprie possibilità. Malgrado ogni illusione possibile ciò è vero solo in minima parte. Non c’è una vocazione biologica che ci sollecita a vivere, anzi spesso ci comportiamo istintivamente in modo esattamente contrario. Corriamo rischi quotidiani, abitudini deleterie, chiudiamo gli occhi a ogni evidenza vitale. Ma questo è un fare che conduce solo – se assegnato a un attento controllo – a costruire una macchina più duratura, forse una morta inconsapevole lunga esattamente quanto la propria vita. Non è quindi l’aspetto meramente biologico che coglie il senso della vita. Forse è proprio il contrario.
Mettendosi in gioco, anche pericolosamente – e questo libro è uno squarcio modesto del mio essermi messo in gioco – forse si accede alle condizioni della vita, si comprende il movimento intrinseco del vivere stesso.
Esco così dall’apparenza? Forse. Potrebbero essere solo concetti velleitari, in fondo occorrono mezzi a disposizione. La semplice volontà non è capace di liberarci, essa ci inchioda al fare quotidiano e il fare – per quanto spericolato sia (è un ex corridore motociclistico che scrive) – è sempre sotto il controllo della volontà. La vita è l’essere e l’essere è qualità. La qualità non si trova nel fare ma nell’agire. La vita è pertanto azione. La morte, di cui tante volte si parlerà in questo libro, è nell’azione un momento della verità, qualità primaria insieme alla libertà. Irrimediabilmente nell’azione posso incontrare la mia morte e posso determinare la morte del nemico.
2014, rilegato in tela, pagine 368
euro 20,00
La morte e la vita. Ecco l’oggetto di questo libro. Collocarsi al bivio tra queste due realtà, è guardare nell’abisso senza tremare, senza lasciarsi attirare verso il basso, in modo da trovare una soluzione qualsiasi a problemi troppo grandi, troppo angosciosi. La vita può essere un’apparenza – anzi quasi sempre lo è – ma è diversa della morte. Quest’ultima è l’assenza di quella stessa apparenza, l’azzeramento di quello che viene fuori come negazione o rifiuto dell’essere. È troppo impegnativo essere e quindi ripieghiamo sull’apparire. La vita non è quindi né uniforme né necessaria. C’è gente che vive una vita da morto, una vita da cadavere e quando muore realmente neanche si accorge di quello che ha perduto. Noi non pensiamo mai che la nostra vita è una sola e che non ci sono repliche. Vivere è quindi un impegno che può accedere all’essere e può rimanere ombra nella parete della caverna dei massacri. Ognuno pensa di scegliere la propria vita, di costruire le proprie possibilità. Malgrado ogni illusione possibile ciò è vero solo in minima parte. Non c’è una vocazione biologica che ci sollecita a vivere, anzi spesso ci comportiamo istintivamente in modo esattamente contrario. Corriamo rischi quotidiani, abitudini deleterie, chiudiamo gli occhi a ogni evidenza vitale. Ma questo è un fare che conduce solo – se assegnato a un attento controllo – a costruire una macchina più duratura, forse una morta inconsapevole lunga esattamente quanto la propria vita. Non è quindi l’aspetto meramente biologico che coglie il senso della vita. Forse è proprio il contrario.
Mettendosi in gioco, anche pericolosamente – e questo libro è uno squarcio modesto del mio essermi messo in gioco – forse si accede alle condizioni della vita, si comprende il movimento intrinseco del vivere stesso.
Esco così dall’apparenza? Forse. Potrebbero essere solo concetti velleitari, in fondo occorrono mezzi a disposizione. La semplice volontà non è capace di liberarci, essa ci inchioda al fare quotidiano e il fare – per quanto spericolato sia (è un ex corridore motociclistico che scrive) – è sempre sotto il controllo della volontà. La vita è l’essere e l’essere è qualità. La qualità non si trova nel fare ma nell’agire. La vita è pertanto azione. La morte, di cui tante volte si parlerà in questo libro, è nell’azione un momento della verità, qualità primaria insieme alla libertà. Irrimediabilmente nell’azione posso incontrare la mia morte e posso determinare la morte del nemico.
2 apr 2020 Leggi il testo completo...
Alfredo M. Bonanno
Lezioni (fuori luogo) di storia della filosofia. Catania
Volume II
Presocratici – Galilei, 1954-1955
Pensiero e azione – 32
2015, 2 voll. rilegati in tela, pagine 718
euro 40,00
2015, 2 voll. rilegati in tela, pagine 718
euro 40,00
1 mag 2021 Leggi il testo completo...
Alfredo M. Bonanno
Lezioni (fuori luogo) di storia della filosofia. Catania
Vol. I
Cartesio – Merleau-Ponty, 1953-1954
Pensiero e azione – 31
2015, 2 voll. rilegati in tela, pagine 718
euro 40,00
2015, 2 voll. rilegati in tela, pagine 718
euro 40,00
1 apr 2021 Leggi il testo completo...
Alfredo M. Bonanno
Lezioni (fuori luogo) di storia della filosofia. Catania
Pensiero e azione – 31/32
2015, 2 voll. rilegati in tela, pagine 718
euro 40,00
Vol. I: Cartesio – Merleau-Ponty, 1953-1954
Vol. II: Presocratici – Galilei, 1954-1955
2015, 2 voll. rilegati in tela, pagine 718
euro 40,00
Vol. I: Cartesio – Merleau-Ponty, 1953-1954
Vol. II: Presocratici – Galilei, 1954-1955
1 mag 2021 Leggi il testo completo...
Alfredo M. Bonanno
Pëtr Kropotkin
Contro la scienza
Pensiero e azione – 30
2014, rilegato in tela, pagine 360
euro 20,00
In tante occasioni mi sono soffermato su Kropoktin, sulle sue tesi scientifiche e sulle sue analisi rivoluzionarie e anarchiche. Via via con minore entusiasmo, fino a distogliermene, negli ultimi anni, quasi del tutto, almeno dopo la stesura e la pubblicazione delle mie postfazioni a La Conquista del pane e a Il mutuo appoggio, punti nodali del pensiero di questo affascinante studioso anarchico. Il fatto è che con l’andare del tempo due cose sono andate crescendo dentro di me: la sfiducia nelle chiare e luminose prospettive dell’animo umano e la parallela sfiducia sulle possibilità della scienza, più o meno ammodernata, di dar sostegno a qualunque progetto di questo tipo.
Non che avessi mai avuto una grande fiducia in processi interni alla realtà, processi in fondo di natura deterministica anche se vissuti attraverso insinuazioni probabilistiche, ma anche le mie ampie ricerche sull’indeterminismo non riuscivano a nascondere il sogno, così ben radicato in ogni anarchico, del buon selvaggio rousseauiano che prima o poi finisce per venire fuori. Adesso non guardo più al futuro – visto peraltro che questo, per me, non può che essere vicenda di poco respiro – per quanto non possa surrettiziamente affermare che la melma che ho trovato dentro la realtà, qualunque tipo di realtà, continuerà così fino al termine dei tempi. Se la bestia umana potrà un giorno librarsi verso quella libera “presa nel mucchio” di cui parla Kropotkin, non circoscrivendola peraltro all’ambito economico soltanto, non lo so, ma non ho da tempo fondato il mio agire su questa ipotesi.
Contro la scienza, come contro la storia. Il parallelo non può essere attutito, le responsabilità sono tante, i milioni di morti diventano sempre di più, i macelli si aprono dappertutto e pochi sembrano accorgersene, visto come sono impegnati a svangare la tutela dei propri interessi. Raccogliersi sotto le file scientifiche o sotto quelle storiche, come i miei pochi lettori sanno, per me non ha molta efficacia di distinzione. Responsabili si è sotto l’egida della scienza come sotto quella della storia, e le consociate pullulano disordinatamente, confondendo i ranghi, tanto che diventa solo faccenda nominalistica distinguere tra chi abbraccia come proprio idolo la scienza e chi la storia. Trovo, da questo punto di vista, più conseguente, nella sua affiliazione altezzosa e conscia di sé, Gentile che non Croce. Eppure questi due lottatori del positivismo imperate in nome dell’idealismo da sostenere, andavano gridando ai quattro venti di essere per l’unità, il primo, per la distinzione, il secondo. Fascismo e liberalismo, sfumature da chiacchieroni. Lasciamole alle tarme del ricordo.
Contenuto del volume
Introduzione – La conquista del pane – Il mutuo appoggio – Prefazione per una nuova edizione de L’Etica – Letteratura russa – Lo Stato e il suo ruolo storico – La grande rivoluzione – La forbice dell’anarchia – Anarchia come organizzazione – Lettere a Lenin – Manifesto dei Sedici – Parole di un ribelle – Analisi critica della scientificità
2014, rilegato in tela, pagine 360
euro 20,00
In tante occasioni mi sono soffermato su Kropoktin, sulle sue tesi scientifiche e sulle sue analisi rivoluzionarie e anarchiche. Via via con minore entusiasmo, fino a distogliermene, negli ultimi anni, quasi del tutto, almeno dopo la stesura e la pubblicazione delle mie postfazioni a La Conquista del pane e a Il mutuo appoggio, punti nodali del pensiero di questo affascinante studioso anarchico. Il fatto è che con l’andare del tempo due cose sono andate crescendo dentro di me: la sfiducia nelle chiare e luminose prospettive dell’animo umano e la parallela sfiducia sulle possibilità della scienza, più o meno ammodernata, di dar sostegno a qualunque progetto di questo tipo.
Non che avessi mai avuto una grande fiducia in processi interni alla realtà, processi in fondo di natura deterministica anche se vissuti attraverso insinuazioni probabilistiche, ma anche le mie ampie ricerche sull’indeterminismo non riuscivano a nascondere il sogno, così ben radicato in ogni anarchico, del buon selvaggio rousseauiano che prima o poi finisce per venire fuori. Adesso non guardo più al futuro – visto peraltro che questo, per me, non può che essere vicenda di poco respiro – per quanto non possa surrettiziamente affermare che la melma che ho trovato dentro la realtà, qualunque tipo di realtà, continuerà così fino al termine dei tempi. Se la bestia umana potrà un giorno librarsi verso quella libera “presa nel mucchio” di cui parla Kropotkin, non circoscrivendola peraltro all’ambito economico soltanto, non lo so, ma non ho da tempo fondato il mio agire su questa ipotesi.
Contro la scienza, come contro la storia. Il parallelo non può essere attutito, le responsabilità sono tante, i milioni di morti diventano sempre di più, i macelli si aprono dappertutto e pochi sembrano accorgersene, visto come sono impegnati a svangare la tutela dei propri interessi. Raccogliersi sotto le file scientifiche o sotto quelle storiche, come i miei pochi lettori sanno, per me non ha molta efficacia di distinzione. Responsabili si è sotto l’egida della scienza come sotto quella della storia, e le consociate pullulano disordinatamente, confondendo i ranghi, tanto che diventa solo faccenda nominalistica distinguere tra chi abbraccia come proprio idolo la scienza e chi la storia. Trovo, da questo punto di vista, più conseguente, nella sua affiliazione altezzosa e conscia di sé, Gentile che non Croce. Eppure questi due lottatori del positivismo imperate in nome dell’idealismo da sostenere, andavano gridando ai quattro venti di essere per l’unità, il primo, per la distinzione, il secondo. Fascismo e liberalismo, sfumature da chiacchieroni. Lasciamole alle tarme del ricordo.
Contenuto del volume
Introduzione – La conquista del pane – Il mutuo appoggio – Prefazione per una nuova edizione de L’Etica – Letteratura russa – Lo Stato e il suo ruolo storico – La grande rivoluzione – La forbice dell’anarchia – Anarchia come organizzazione – Lettere a Lenin – Manifesto dei Sedici – Parole di un ribelle – Analisi critica della scientificità
1 mar 2021 Leggi il testo completo...
Alfredo M. Bonanno
Movimento e progetto rivoluzionario
Seconda edizione con l’aggiunta di Astensionismo elettorale anarchico
Pensiero e azione – 29
2014, 2a ediz., rilegato in tela, pagine 360
euro 20,00
Se la concretezza è insolita e non frequente sotto il cielo nuvoloso delle chiacchiere politiche, la si può surrogare forgiando qualcosa che ossa prenderne il posto, un fantasma in piena regola in grado di colonizzare il territorio che quella dovrebbe occupare dispiegando la propria pienezza di essere quello che non può non esser. È l’illusione che gioca qui le sue migliori carte, è di essa che si parla, è su di essa che si opera e che si allungano poi, terribili, le ombre della delusione. Ma il mondo è fatto così, malgrado la lucidità dei pochi sono i tanti che corrono festosi in braccio al fittizio e se ne cuciono bandiere mettendo insieme strane e curiose combinazioni di analisi e di ottusità, di fede e di trascuratezza. Il fatto è che un movimento reale ha molti nemici che lo aspettano al varco e che ne colgono subito le debolezze per farne puntello e prospettiva al suo rovescio, il lato fittizio che ogni concretezza non manca mai di avere.
Eppure, anche in modo sotterraneo come forse accade in tempi corruschi come quelli in cui scrivo in un carcere greco – questo movimento radicato nella realtà non depone le armi, avanza sempre, prende aria e respira, a volte quasi viene soffocato, poi ritrova miracolosamente il modo di respirare e torna minaccioso a farsi sentire. Non ha tendenze occulte verso la disperazione, non si cura delle proprie disavventure millenarie, lavora contro la sorte e contro la fortuna, non gli importa, in fondo, di raggiungere un obiettivo preciso, qui e ora, un abbattimento contingente di nemico instaurando sotto forma di potere in un luogo qualsiasi, un esacerbarsi della repressione, adesso, nel delirio di qualche dittatore da dozzina, non è qua il suo scopo.
Ecco un considerevole elemento di riflessione. Il lato fittizio si colora di insegnamento storici e di puntelli filosofici, abbraccia questa o quella dottrina di liberazione, viene stimolato dalle molte umiliazioni della schiavitù, ma non è questo il medesimo terreno su cui opera il movimento rivoluzionario reale. Quest’ultimo non ha dimensioni così modeste, si allarga a un universale concetto di distruzione che guarda all’avvenire con occhio diverso.
Nei confronti del fittizio il movimento rivoluzionario reale è l’assolutamente altro, ciò che più diversamente riesce a prendere concretezza e potenza. Non è facile cogliere questa diversità perché si tratta di qualcosa di singolare. L’essere è caotico nella sua intrinseca realtà e non può venire compreso se non per grandi intuizioni qualitative nell’agire, oppure discusso per contrasto e in prospettiva ricavandone gli effetti e le conseguenze dell’esperienza che tutti possiamo avere del movimento fittizio. Mentre quest’ultimo vive a sprazzi la sua condizione discreta, l’altro ha una condizione di vita continua, non uniforme, come abbiamo visto, ma continua.
Contenuto del volume
Introduzione alla seconda edizione
Parte prima: Movimento e progetto rivoluzionario – Nota introduttiva alla prima edizione -Avanguardia, perché?- Movimento fittizio e movimento reale – Informazione rivoluzionaria anarchica -I limiti dell’anarcosindacalismo – La prospettiva autogestionaria – Nuovi valori e autorganizzazione delle lotte – Gli economisti e il problema del socialismo in URSS – Sul femminismo – Cultura, territorio ed emarginazione – Guerra di classe
Parte seconda: Astensionismo elettorale anarchico – Arma del proletariato per la rivoluzione sociale – Per un astensionismo sovversivo
2014, 2a ediz., rilegato in tela, pagine 360
euro 20,00
Se la concretezza è insolita e non frequente sotto il cielo nuvoloso delle chiacchiere politiche, la si può surrogare forgiando qualcosa che ossa prenderne il posto, un fantasma in piena regola in grado di colonizzare il territorio che quella dovrebbe occupare dispiegando la propria pienezza di essere quello che non può non esser. È l’illusione che gioca qui le sue migliori carte, è di essa che si parla, è su di essa che si opera e che si allungano poi, terribili, le ombre della delusione. Ma il mondo è fatto così, malgrado la lucidità dei pochi sono i tanti che corrono festosi in braccio al fittizio e se ne cuciono bandiere mettendo insieme strane e curiose combinazioni di analisi e di ottusità, di fede e di trascuratezza. Il fatto è che un movimento reale ha molti nemici che lo aspettano al varco e che ne colgono subito le debolezze per farne puntello e prospettiva al suo rovescio, il lato fittizio che ogni concretezza non manca mai di avere.
Eppure, anche in modo sotterraneo come forse accade in tempi corruschi come quelli in cui scrivo in un carcere greco – questo movimento radicato nella realtà non depone le armi, avanza sempre, prende aria e respira, a volte quasi viene soffocato, poi ritrova miracolosamente il modo di respirare e torna minaccioso a farsi sentire. Non ha tendenze occulte verso la disperazione, non si cura delle proprie disavventure millenarie, lavora contro la sorte e contro la fortuna, non gli importa, in fondo, di raggiungere un obiettivo preciso, qui e ora, un abbattimento contingente di nemico instaurando sotto forma di potere in un luogo qualsiasi, un esacerbarsi della repressione, adesso, nel delirio di qualche dittatore da dozzina, non è qua il suo scopo.
Ecco un considerevole elemento di riflessione. Il lato fittizio si colora di insegnamento storici e di puntelli filosofici, abbraccia questa o quella dottrina di liberazione, viene stimolato dalle molte umiliazioni della schiavitù, ma non è questo il medesimo terreno su cui opera il movimento rivoluzionario reale. Quest’ultimo non ha dimensioni così modeste, si allarga a un universale concetto di distruzione che guarda all’avvenire con occhio diverso.
Nei confronti del fittizio il movimento rivoluzionario reale è l’assolutamente altro, ciò che più diversamente riesce a prendere concretezza e potenza. Non è facile cogliere questa diversità perché si tratta di qualcosa di singolare. L’essere è caotico nella sua intrinseca realtà e non può venire compreso se non per grandi intuizioni qualitative nell’agire, oppure discusso per contrasto e in prospettiva ricavandone gli effetti e le conseguenze dell’esperienza che tutti possiamo avere del movimento fittizio. Mentre quest’ultimo vive a sprazzi la sua condizione discreta, l’altro ha una condizione di vita continua, non uniforme, come abbiamo visto, ma continua.
Contenuto del volume
Introduzione alla seconda edizione
Parte prima: Movimento e progetto rivoluzionario – Nota introduttiva alla prima edizione -Avanguardia, perché?- Movimento fittizio e movimento reale – Informazione rivoluzionaria anarchica -I limiti dell’anarcosindacalismo – La prospettiva autogestionaria – Nuovi valori e autorganizzazione delle lotte – Gli economisti e il problema del socialismo in URSS – Sul femminismo – Cultura, territorio ed emarginazione – Guerra di classe
Parte seconda: Astensionismo elettorale anarchico – Arma del proletariato per la rivoluzione sociale – Per un astensionismo sovversivo
1 ott 2021 Leggi il testo completo...
Alfredo M. Bonanno
Lezioni (fuori luogo) di filosofia. Parma
Pensiero e azione – 28
2014, pagine 336
euro 20,00
Il 23 marzo 1980 vengo arrestato a Catania e portato a Parma. Dopo alcuni mesi di isolamento vengo messo in in una cella normale, sempre da solo, e ho la possibilità di vedere alcuni detenuti che, avendo di già saputo della mia laurea in filosofia, mi chiedono di fare loro delle lezioni. Veniamo autorizzati a riunirci nella sala giochi e di utilizzare il tavolo da ping pong per appoggiare i nostri libri e per prendere appunti. La direzione impone all’inizio la presenza di un educatore, dopo qualche lezione questa persona scompare e possiamo restare da soli.
Le mie ricerche, in quell’inizio del 1980, vertevano sul rapporto tra Spazio e Capitale, quindi spesso è proprio questa la tematica che fornisce l’occasione del discorso, come pure della scelta di testi da leggere. La struttura delle lezioni era costituita da un mio intervento iniziale, dalla lettura di alcune pagine dei testi a nostra disposizione, da una discussione e dai miei interventi conclusivi.
Non essendo consentito l’uso del registratore non ho il resoconto dei dibatti che si sono succeduti dopo la lettura dei testi alla fine di ogni lezione, ma soltanto le tracce succinte dei miei interventi esplicativi, nella maggior parte dei casi ricostruite attraverso appunti stenografici a distanza di tanto tempo [1998] quasi indecifrabili.
2014, pagine 336
euro 20,00
Il 23 marzo 1980 vengo arrestato a Catania e portato a Parma. Dopo alcuni mesi di isolamento vengo messo in in una cella normale, sempre da solo, e ho la possibilità di vedere alcuni detenuti che, avendo di già saputo della mia laurea in filosofia, mi chiedono di fare loro delle lezioni. Veniamo autorizzati a riunirci nella sala giochi e di utilizzare il tavolo da ping pong per appoggiare i nostri libri e per prendere appunti. La direzione impone all’inizio la presenza di un educatore, dopo qualche lezione questa persona scompare e possiamo restare da soli.
Le mie ricerche, in quell’inizio del 1980, vertevano sul rapporto tra Spazio e Capitale, quindi spesso è proprio questa la tematica che fornisce l’occasione del discorso, come pure della scelta di testi da leggere. La struttura delle lezioni era costituita da un mio intervento iniziale, dalla lettura di alcune pagine dei testi a nostra disposizione, da una discussione e dai miei interventi conclusivi.
Non essendo consentito l’uso del registratore non ho il resoconto dei dibatti che si sono succeduti dopo la lettura dei testi alla fine di ogni lezione, ma soltanto le tracce succinte dei miei interventi esplicativi, nella maggior parte dei casi ricostruite attraverso appunti stenografici a distanza di tanto tempo [1998] quasi indecifrabili.
1 set 2021 Leggi il testo completo...
Alfredo M. Bonanno
Lezioni (fuori luogo) di filosofia. Bergamo
Pensiero e azione – 27
2014, rilegato in tela, pagine 352
euro 20,00
Queste lezioni (fuori luogo) di filosofia sono state da me tenute, durante la mia permanenza nel carcere di Bergamo, ad alcuni compagni di detenzione.
Come sempre mi è capitato, anche a Bergamo, non appena i detenuti vennero a conoscenza della mia laurea in filosofia, mi chiesero subito se potevo fare loro alcune lezioni. Si può dire che non c’è stato carcere, tra le decine dove ho scontato i miei tanti periodi di condanna, dove non abbia ricevuto questa richiesta. Pure avendo una laurea in economia nessuno mi ha mai chiesto di fare qualche lezione di economia. Bisognerebbe riflettere su questa stranezza. Autorizzate dalla direzione, ma senza la presenza di un educatore, come invece è previsto dal regolamento, i partecipanti erano in tutto sei, me compreso. La struttura delle lezioni era semplice: un intervento preventivo mio seguito dalla lettura di un testo e dal dibattito chiuso da un commento mio. Qui non mi è possibile dar conto del dibattito perché in carcere non avevano autorizzato la registrazione delle lezioni.
Questo è tutto. Dei risultati è inutile parlare, non li conosco. Il mio sforzo l’ho fatto con passione e interesse e, per quel che mi riguarda, mi è stato utile per le mie ricerche, spero che anche qualcosa sia rimasta negli altri cuori, costretti all’atroce tortura della reclusione.
2014, rilegato in tela, pagine 352
euro 20,00
Queste lezioni (fuori luogo) di filosofia sono state da me tenute, durante la mia permanenza nel carcere di Bergamo, ad alcuni compagni di detenzione.
Come sempre mi è capitato, anche a Bergamo, non appena i detenuti vennero a conoscenza della mia laurea in filosofia, mi chiesero subito se potevo fare loro alcune lezioni. Si può dire che non c’è stato carcere, tra le decine dove ho scontato i miei tanti periodi di condanna, dove non abbia ricevuto questa richiesta. Pure avendo una laurea in economia nessuno mi ha mai chiesto di fare qualche lezione di economia. Bisognerebbe riflettere su questa stranezza. Autorizzate dalla direzione, ma senza la presenza di un educatore, come invece è previsto dal regolamento, i partecipanti erano in tutto sei, me compreso. La struttura delle lezioni era semplice: un intervento preventivo mio seguito dalla lettura di un testo e dal dibattito chiuso da un commento mio. Qui non mi è possibile dar conto del dibattito perché in carcere non avevano autorizzato la registrazione delle lezioni.
Questo è tutto. Dei risultati è inutile parlare, non li conosco. Il mio sforzo l’ho fatto con passione e interesse e, per quel che mi riguarda, mi è stato utile per le mie ricerche, spero che anche qualcosa sia rimasta negli altri cuori, costretti all’atroce tortura della reclusione.
1 ago 2021 Leggi il testo completo...
Alfredo M. Bonanno
Autogestione e anarchismo
Terza edizione riveduta e corretta con l’aggiunta delle Annotazioni di Amfissa
Pensiero e azione – 26
2014, 3a edizione, rilegato in tela, pagine 336
euro 20,00
A lungo andare, il percorso della parola riesce a delineare sullo sfondo indicazioni improvvise, capaci di fare esplodere l’assenza, non sono semplici ampliamenti della memoria, ma luci e riflessi che riecheggiano, in modulazioni e movimenti contraddittori e spazi impensabili, il dire di fondo, il muoversi costante e creativo della parola rammemorante. Il tempo allungandosi getta ombre che coprono le possibilità di comprensione, fatti sfumano e si confondono, richiedono nuova linfa interpretativa. Non sempre è possibile evitare riflessi che ingannano anche l’orecchio e l’occhio più esercitati. Uno scarto, a volte consistente, a volte quasi minimo, tale da perdersi nell’interstizio del ricordo giacendo incompreso. Questo scarto è cambiamento profondo
Non ho cercato di metterci una medicazione, la cattiva coscienza è uno dei camminamenti di disturbo della ferrea custodia del controllo, e forse in molti casi non è neanche volontaria, ma a volte compare improvvisamente la considerevole consistenza di un vagito, un fremito di ali, un calore di sole cocente sulla faccia coperta da un velo leggero, un presente che non vuole ammettere il passato che si difende dichiarando ostracismo e fissando vendette.
La volontà di attaccare, di sgominare il nemico, torna a dominare e il suono si fa ancora più prossimo. La stessa incomprensione è desiderio, qualcosa che venero perché preservato da quella condizione degradante che chiamo chiarezza a portata di mano. Libero in questo modo il mondo dalla sua sufficienza ovattata e lo pongo nuovamente in una dimensione che esclude la limitazione, che cancella tutto quello che limita. Profano con le mie scarpe infangate, e da allora mai pulite, tutto ciò che propone sacralità e l’illimitatezza non profanabile.
La lotta e la pietà che pretende gestire la conoscenza non si sposano facilmente. La parola è un’arma che viene a volte gestita con pietà, in modo maldestro e sciocco. Danzare con le parole, farle apparire leggere e diafane, quando possono anche essere pesanti e mortali, vuole dire accreditare loro una funzione che esercitano solo per conto dell’imbroglio, di chi gestisce il potere. Certe sfumature possono starci nelle parole e così venire raccolte, ma non si tratta di fervore dissacratorio, solo trascurabili raffinatezze. Volere essere inumani con le parole non è difficile, alla fine si tratta di strillare di più, ma è faccenda per spiriti deboli, addentrarsi invece nella loro possibile oscurità è altra questione, qui si sollevano di colpo vertiginose profondità che nessuno aveva mai sospettato, senza con questo indicare la strada per arrivare fino in fondo. La rigidezza e il completamento non sono stimoli per l’uso del dire, solo titubanze.
Contenuto del volume:
Introduzioni – Il concetto di autogestione – Autonomia e autogestione – La lotta per l’autogestione – Anarchismo e autogestione – La controparte – L’ideologia della produzione – Lotta di classe e autogestione – Autogestione e scelte economiche – Autogestione anarchica – Autogestione e dominio reale del capitale – Spazio e capitale – La lotta della LIP – Teorie sull’autogestione – Annotazioni di Amfissa
2014, 3a edizione, rilegato in tela, pagine 336
euro 20,00
A lungo andare, il percorso della parola riesce a delineare sullo sfondo indicazioni improvvise, capaci di fare esplodere l’assenza, non sono semplici ampliamenti della memoria, ma luci e riflessi che riecheggiano, in modulazioni e movimenti contraddittori e spazi impensabili, il dire di fondo, il muoversi costante e creativo della parola rammemorante. Il tempo allungandosi getta ombre che coprono le possibilità di comprensione, fatti sfumano e si confondono, richiedono nuova linfa interpretativa. Non sempre è possibile evitare riflessi che ingannano anche l’orecchio e l’occhio più esercitati. Uno scarto, a volte consistente, a volte quasi minimo, tale da perdersi nell’interstizio del ricordo giacendo incompreso. Questo scarto è cambiamento profondo
Non ho cercato di metterci una medicazione, la cattiva coscienza è uno dei camminamenti di disturbo della ferrea custodia del controllo, e forse in molti casi non è neanche volontaria, ma a volte compare improvvisamente la considerevole consistenza di un vagito, un fremito di ali, un calore di sole cocente sulla faccia coperta da un velo leggero, un presente che non vuole ammettere il passato che si difende dichiarando ostracismo e fissando vendette.
La volontà di attaccare, di sgominare il nemico, torna a dominare e il suono si fa ancora più prossimo. La stessa incomprensione è desiderio, qualcosa che venero perché preservato da quella condizione degradante che chiamo chiarezza a portata di mano. Libero in questo modo il mondo dalla sua sufficienza ovattata e lo pongo nuovamente in una dimensione che esclude la limitazione, che cancella tutto quello che limita. Profano con le mie scarpe infangate, e da allora mai pulite, tutto ciò che propone sacralità e l’illimitatezza non profanabile.
La lotta e la pietà che pretende gestire la conoscenza non si sposano facilmente. La parola è un’arma che viene a volte gestita con pietà, in modo maldestro e sciocco. Danzare con le parole, farle apparire leggere e diafane, quando possono anche essere pesanti e mortali, vuole dire accreditare loro una funzione che esercitano solo per conto dell’imbroglio, di chi gestisce il potere. Certe sfumature possono starci nelle parole e così venire raccolte, ma non si tratta di fervore dissacratorio, solo trascurabili raffinatezze. Volere essere inumani con le parole non è difficile, alla fine si tratta di strillare di più, ma è faccenda per spiriti deboli, addentrarsi invece nella loro possibile oscurità è altra questione, qui si sollevano di colpo vertiginose profondità che nessuno aveva mai sospettato, senza con questo indicare la strada per arrivare fino in fondo. La rigidezza e il completamento non sono stimoli per l’uso del dire, solo titubanze.
Contenuto del volume:
Introduzioni – Il concetto di autogestione – Autonomia e autogestione – La lotta per l’autogestione – Anarchismo e autogestione – La controparte – L’ideologia della produzione – Lotta di classe e autogestione – Autogestione e scelte economiche – Autogestione anarchica – Autogestione e dominio reale del capitale – Spazio e capitale – La lotta della LIP – Teorie sull’autogestione – Annotazioni di Amfissa
1 lug 2020 Leggi il testo completo...
Collane
Pensiero e azione
Biblioteca di Anarchismo
Opuscoli provvisori
Piccola biblioteca
Opere complete di Michail Bakunin
Fuori collana — Riviste
Questo sito, oltre a informare i compagni sulle pubblicazioni delle Edizioni Anarchismo, archivia in formato elettronico, quando possibile, i testi delle varie collane.
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Prossime uscite
Rudolf Rocker, Nazionalismo e cultura
William Godwin, Ricerca sulla giustizia politica
e sulla sua influenza su morale e felicità
Alfredo M. Bonanno, Dal banditismo sociale alla guerriglia
Carlo Cafiero, Anarchia e comunismo
Luigi Galleani, La fine dell’anarchismo?
Bakunin, Opere vol. II – La Prima Internazionale e il conflitto con Marx