Bonanno, Alfredo M.
Alfredo M. Bonanno
Teoria dell’individuo. Stirner e il pensiero selvaggio
Pensiero e azione – 7
2021, 4a ediz., brossura, pagine 385
euro 20,00
Un pensiero selvaggio, ecco ciò di cui abbiamo bisogno. Quello di Stirner è un contributo in questa direzione. Come tutti i contributi è soltanto un tentativo, non solo non arriva a conclusioni (e perché dovrebbe?) ma si costruisce da sé gli anticorpi per evitare di arrivarvi. E questo è il massimo segno dell’attitudine selvaggia.
Come trovarci nel mezzo della bufera? Ecco la domanda cruciale. Per quanti sforzi facciamo siamo sempre in avvicinamento, ci approssimiamo. Il salto vero e proprio è troppo traumatico per parlarne. Siamo fiduciosi che la verità di cui siamo fermamente convinti ci farà luce durante il cammino. Le illusioni tardano a morire.
Contenuto del volume
Introduzioni – Max Stirner, il filosofo de L’unico – Il riferimento a Hegel – Contributo a una lettura critica de L’unico – Individualismo e comunismo: una realtà e due falsi problemi – Il mostro in ognuno di noi – Oltrepassamento e superamento – Coerenza e incoerenza – Crisi e fallimento – Iconoclasti fino in fondo – Le paure del signor de Taillandier – L’antigiuridismo di Max Stirner – Un refrattario – La prima traduzione francese de L’unico – Individuo e diversità
2021, 4a ediz., brossura, pagine 385
euro 20,00
Un pensiero selvaggio, ecco ciò di cui abbiamo bisogno. Quello di Stirner è un contributo in questa direzione. Come tutti i contributi è soltanto un tentativo, non solo non arriva a conclusioni (e perché dovrebbe?) ma si costruisce da sé gli anticorpi per evitare di arrivarvi. E questo è il massimo segno dell’attitudine selvaggia.
Come trovarci nel mezzo della bufera? Ecco la domanda cruciale. Per quanti sforzi facciamo siamo sempre in avvicinamento, ci approssimiamo. Il salto vero e proprio è troppo traumatico per parlarne. Siamo fiduciosi che la verità di cui siamo fermamente convinti ci farà luce durante il cammino. Le illusioni tardano a morire.
Contenuto del volume
Introduzioni – Max Stirner, il filosofo de L’unico – Il riferimento a Hegel – Contributo a una lettura critica de L’unico – Individualismo e comunismo: una realtà e due falsi problemi – Il mostro in ognuno di noi – Oltrepassamento e superamento – Coerenza e incoerenza – Crisi e fallimento – Iconoclasti fino in fondo – Le paure del signor de Taillandier – L’antigiuridismo di Max Stirner – Un refrattario – La prima traduzione francese de L’unico – Individuo e diversità
17 apr 2015 Leggi il testo completo...
Alfredo M. Bonanno
Max Stirner
Seconda edizione riveduta e corretta con l’aggiunta delle Annotazioni di Bergamo
Pensiero e azione – 6
2012, 2a ediz. 1a rist., rilegato in tela, pagine 424
euro 20,00
La fondatezza delle proprie scelte, quella che viene fuori dalla cosiddetta autodeterminazione, il sogno di ogni buon anarchico con le carte in regola, è il risultato di un battibecco tra larve, viene alla luce di una vita effimera, riconforta perfino la ferocia di un pensiero massimalista, ma non è in grado di sollevarsi al di sopra dei propri limiti (e come potrebbe?). Quanti cantori del desiderio ho visto palleggiare terrorizzati fra le mani, nell’indecisione dell’attimo, l’improrogabile destino munito di miccia fumante.
Stirner è un feroce facitore di astrazioni, produce un meccanismo odioso di oggettive verificazioni, nessuno dei suoi lettori – nemmeno i critici più estremi – ha potuto trovare una falla in questo meccanismo. Ma alla fine, il critico più estremo è vittima delle sue stesse conclusioni. Giunti alla conclusione de L’unico ci accorgiamo che né lui, né noi, possiamo andare avanti. Il territorio che ci si apre è quello della desolazione, il territorio selvaggio dell’ “assolutamente altro”.
Contenuto del volume
Introduzioni – L’ambiente e la formazione filosofica di Stirner – Analisi dell’opera stirneriana – Il falso problema dell’individualismo – Stirner e l’anarchismo – Annotazioni di Bergamo [1989]
2012, 2a ediz. 1a rist., rilegato in tela, pagine 424
euro 20,00
La fondatezza delle proprie scelte, quella che viene fuori dalla cosiddetta autodeterminazione, il sogno di ogni buon anarchico con le carte in regola, è il risultato di un battibecco tra larve, viene alla luce di una vita effimera, riconforta perfino la ferocia di un pensiero massimalista, ma non è in grado di sollevarsi al di sopra dei propri limiti (e come potrebbe?). Quanti cantori del desiderio ho visto palleggiare terrorizzati fra le mani, nell’indecisione dell’attimo, l’improrogabile destino munito di miccia fumante.
Stirner è un feroce facitore di astrazioni, produce un meccanismo odioso di oggettive verificazioni, nessuno dei suoi lettori – nemmeno i critici più estremi – ha potuto trovare una falla in questo meccanismo. Ma alla fine, il critico più estremo è vittima delle sue stesse conclusioni. Giunti alla conclusione de L’unico ci accorgiamo che né lui, né noi, possiamo andare avanti. Il territorio che ci si apre è quello della desolazione, il territorio selvaggio dell’ “assolutamente altro”.
Contenuto del volume
Introduzioni – L’ambiente e la formazione filosofica di Stirner – Analisi dell’opera stirneriana – Il falso problema dell’individualismo – Stirner e l’anarchismo – Annotazioni di Bergamo [1989]
16 apr 2015 Leggi il testo completo...
Alfredo M. Bonanno
Teoria e pratica dell’insurrezione
Pensiero e azione – 5
2008, 2a ediz. 1a rist., rilegato in tela, pagine 416
euro 20,00
Non dico che questo libro, che vede adesso la sua seconda edizione dopo quasi vent’anni, sia all’origine delle teorie insurrezionaliste, sarebbe una grave imprecisione, comunque la sua parte l’ha fatta e speriamo che possa continuare a farla.
Come al solito, ogni teoria che cerca di andare oltre il ristagno che alimenta soltanto pratiche ripetitive trova due ostacoli: uno interno e uno esterno. Se si tratta di una teoria rivoluzionaria il primo ostacolo lo trova nel movimento stesso, il quale non ama molto sentirsi turbare nelle sue sonnolente ritualità di confine. Ricavatosi una nicchia da qualche parte, qui attende tempi migliori custodendo con ansia i propri eritemi.
Non solo rumori nella notte, anche pratiche più ampie, partecipazioni a lotte specifiche, collocate esattamente nel tempo e nello spazio, lotte caratterizzate da un processo repressivo in corso contro il quale la gente cerca di fare qualcosa. Non crociate generalizzate contro i simboli del dominio, ma lotte intermedie, più modeste, visibili a occhio sprovvisto di lenti ideologiche, lotte contro qualcosa che impedisce di vivere qui e subito, lotte che recidono una o molte delle condizioni minime per non fare scadere la propria vita nel codardo accomodamento del giorno per giorno. Lotte per la casa, per l’acqua, per ridurre l’inquinamento, contro gli armamenti, contro le industrie dannose alla salute, ecc. E qui si fa luce con prepotenza il discorso sul metodo.
Contenuto del volume
Introduzioni – Parte prima: 1. Che cos’è l’insurrezione – 2. Lotta rivoluzionaria e insurrezione – 3. La ribellione - 4. La logica dell’insurrezione – 5. Strategie e metodi insurrezionali – Parte seconda: 1. “Sinistra Libertaria” – 2. I nuclei autonomi di base – 3. Per l’organizzazione specifica – 4. La lotta insurrezionale a Comiso contro la base missilistica – 5. A noi il Papa non piace
2008, 2a ediz. 1a rist., rilegato in tela, pagine 416
euro 20,00
Non dico che questo libro, che vede adesso la sua seconda edizione dopo quasi vent’anni, sia all’origine delle teorie insurrezionaliste, sarebbe una grave imprecisione, comunque la sua parte l’ha fatta e speriamo che possa continuare a farla.
Come al solito, ogni teoria che cerca di andare oltre il ristagno che alimenta soltanto pratiche ripetitive trova due ostacoli: uno interno e uno esterno. Se si tratta di una teoria rivoluzionaria il primo ostacolo lo trova nel movimento stesso, il quale non ama molto sentirsi turbare nelle sue sonnolente ritualità di confine. Ricavatosi una nicchia da qualche parte, qui attende tempi migliori custodendo con ansia i propri eritemi.
Non solo rumori nella notte, anche pratiche più ampie, partecipazioni a lotte specifiche, collocate esattamente nel tempo e nello spazio, lotte caratterizzate da un processo repressivo in corso contro il quale la gente cerca di fare qualcosa. Non crociate generalizzate contro i simboli del dominio, ma lotte intermedie, più modeste, visibili a occhio sprovvisto di lenti ideologiche, lotte contro qualcosa che impedisce di vivere qui e subito, lotte che recidono una o molte delle condizioni minime per non fare scadere la propria vita nel codardo accomodamento del giorno per giorno. Lotte per la casa, per l’acqua, per ridurre l’inquinamento, contro gli armamenti, contro le industrie dannose alla salute, ecc. E qui si fa luce con prepotenza il discorso sul metodo.
Contenuto del volume
Introduzioni – Parte prima: 1. Che cos’è l’insurrezione – 2. Lotta rivoluzionaria e insurrezione – 3. La ribellione - 4. La logica dell’insurrezione – 5. Strategie e metodi insurrezionali – Parte seconda: 1. “Sinistra Libertaria” – 2. I nuclei autonomi di base – 3. Per l’organizzazione specifica – 4. La lotta insurrezionale a Comiso contro la base missilistica – 5. A noi il Papa non piace
16 apr 2015 Leggi il testo completo...
Alfredo M. Bonanno – Gianfranco Bertoli
Carteggio 1998-2000
Con l’aggiunta della seconda edizione di Del terrorismo, di alcuni imbecilli e di altre cose
Pensiero e azione – 4
2013, 1a rist., rilegato in tela, pagine 480
euro 20,00
Gianfranco Bertoli ammazza quattro persone e ne ferisce molte altre davanti alla questura di Milano nell’anniversario dell’uccisione del commissario Luigi Calabresi. La sua intenzione era quella di gettare una bomba nell’atrio della questura in occasione della inaugurazione da parte di Mariano Rumor di un busto al “Commissario finestra”. Io non ho conosciuto Bertoli di persona, non ho avuto con lui che uno sporadico scambio epistolare quando mi trovavo nel carcere di Bergamo, ben presto chiuso perché malgrado la sua disponibilità, in fondo, avevamo all’epoca poche cose da dirci. Poi le lettere, le sue lettere. A volte un profluvio, tanto da riempire la pagine fino all’ultimo, senza lasciare neanche un piccolo spazio, a volte più lontane una dall’altra, per diventare alla fine svagate, quasi testimonianza della fine imminente. Non sono una lettura piacevole, né le sue lettere, né le mie. Ma non mi corre l’obbligo di dilettare i miei pochi lettori. La scrittura di Gianfranco è ridondante, ripetitiva, ricca di raddoppi aggettivali che rendono la lettura difficoltosa, ma sono la testimonianza diretta di un uomo che soffre, di un uomo debole che continua a soffrire. Ma non soffre per quelle morti, per quei dolori causati, né per l’obiettivo iniziale mancato, soffre per un altro motivo, ed è qui che me lo sono trovato vicino, fratello, al di là delle differenze caratteriali tra noi due.
Contenuto del volume
Prefazione – Introduzione – Carteggio 1998-2000 – Lettere di Bergamo (1989) – Appendice: Del terrorismo, di alcuni imbecilli e altre cose [1979]
2013, 1a rist., rilegato in tela, pagine 480
euro 20,00
Gianfranco Bertoli ammazza quattro persone e ne ferisce molte altre davanti alla questura di Milano nell’anniversario dell’uccisione del commissario Luigi Calabresi. La sua intenzione era quella di gettare una bomba nell’atrio della questura in occasione della inaugurazione da parte di Mariano Rumor di un busto al “Commissario finestra”. Io non ho conosciuto Bertoli di persona, non ho avuto con lui che uno sporadico scambio epistolare quando mi trovavo nel carcere di Bergamo, ben presto chiuso perché malgrado la sua disponibilità, in fondo, avevamo all’epoca poche cose da dirci. Poi le lettere, le sue lettere. A volte un profluvio, tanto da riempire la pagine fino all’ultimo, senza lasciare neanche un piccolo spazio, a volte più lontane una dall’altra, per diventare alla fine svagate, quasi testimonianza della fine imminente. Non sono una lettura piacevole, né le sue lettere, né le mie. Ma non mi corre l’obbligo di dilettare i miei pochi lettori. La scrittura di Gianfranco è ridondante, ripetitiva, ricca di raddoppi aggettivali che rendono la lettura difficoltosa, ma sono la testimonianza diretta di un uomo che soffre, di un uomo debole che continua a soffrire. Ma non soffre per quelle morti, per quei dolori causati, né per l’obiettivo iniziale mancato, soffre per un altro motivo, ed è qui che me lo sono trovato vicino, fratello, al di là delle differenze caratteriali tra noi due.
Contenuto del volume
Prefazione – Introduzione – Carteggio 1998-2000 – Lettere di Bergamo (1989) – Appendice: Del terrorismo, di alcuni imbecilli e altre cose [1979]
15 apr 2015 Leggi il testo completo...
Alfredo M. Bonanno
Nove studi su Hegel
Pensiero e azione – 3
2012, 1a rist., rilegato in tela, pagine 342
euro 20,00
Di fronte all’immane dimensione (e difficoltà) che presenta la filosofia di Hegel al lettore più o meno provveduto c’è da restare spauriti. Per un altro verso, devo qui confessare che sono rimasto spesso sbalordito di fronte alla capacità di lavoro di questo filosofo. La varietà degli interessi di ricerca, il materiale analitico approfondito e discusso criticamente, gli autori tenuti presente come conseguenza di letture fatte, in una parola il laboratorio di uno studioso degno di questo nome mi ha sempre impressionato negli altri e ho cercato, secondo le mie possibilità, di lavorare anch’io, con risultati che non so come valutare. È facile meravigliarsi del lavoro degli altri, mentre si tende a sottovalutare il proprio. Non sto qui esprimendo una perplessità sul valore di quello che ho prodotto dal punto di vista intellettuale, questo argomento mi è del tutto estraneo, ma solo come fatica e impegno, come mole delle ricerche, come ampiezza di riferimenti, come lettura e memorizzazione, come accumulo di notizie e capacità di selezione, ecc. E, in questa prospettiva, Hegel non è secondo a nessuno.
Il mio rifiuto del sistema, di ogni sistema filosofico, ma anche di ogni sistema di idee che pretenda vigilare e regolamentare la mia vita, non si è quindi appoggiato alla protesi della demonizzazione di ogni ricerca sistematica ma, al contrario, è entrato nelle più significative di queste ricerche uscendone di volta in volta fortificato invece che indebolito.
Hegel mi è stato spesso compagno di strada e non ha mai turbato i miei sogni di anarchico. Con buona pace di tanti censori in pectore.
Contenuto del volume
Nota introduttiva – Teoria dell’identità [1967] – La sintesi progressiva come crescita della coscienza [1971] – La fenomenologia di Hegel e quella di Husserl [1971] – Dialettica del pensato e dialettica del pensare [1975] – Attività della “Hegel-Gesellschaft” all’inizio degli anni Settanta [1965] – Inquietudini della vita [1971] – Intenzionalità progressiva [1971] – Gli studi hegeliani in Francia alla fine degli anni Sessanta [1969] – Metafisica [1971]
2012, 1a rist., rilegato in tela, pagine 342
euro 20,00
Di fronte all’immane dimensione (e difficoltà) che presenta la filosofia di Hegel al lettore più o meno provveduto c’è da restare spauriti. Per un altro verso, devo qui confessare che sono rimasto spesso sbalordito di fronte alla capacità di lavoro di questo filosofo. La varietà degli interessi di ricerca, il materiale analitico approfondito e discusso criticamente, gli autori tenuti presente come conseguenza di letture fatte, in una parola il laboratorio di uno studioso degno di questo nome mi ha sempre impressionato negli altri e ho cercato, secondo le mie possibilità, di lavorare anch’io, con risultati che non so come valutare. È facile meravigliarsi del lavoro degli altri, mentre si tende a sottovalutare il proprio. Non sto qui esprimendo una perplessità sul valore di quello che ho prodotto dal punto di vista intellettuale, questo argomento mi è del tutto estraneo, ma solo come fatica e impegno, come mole delle ricerche, come ampiezza di riferimenti, come lettura e memorizzazione, come accumulo di notizie e capacità di selezione, ecc. E, in questa prospettiva, Hegel non è secondo a nessuno.
Il mio rifiuto del sistema, di ogni sistema filosofico, ma anche di ogni sistema di idee che pretenda vigilare e regolamentare la mia vita, non si è quindi appoggiato alla protesi della demonizzazione di ogni ricerca sistematica ma, al contrario, è entrato nelle più significative di queste ricerche uscendone di volta in volta fortificato invece che indebolito.
Hegel mi è stato spesso compagno di strada e non ha mai turbato i miei sogni di anarchico. Con buona pace di tanti censori in pectore.
Contenuto del volume
Nota introduttiva – Teoria dell’identità [1967] – La sintesi progressiva come crescita della coscienza [1971] – La fenomenologia di Hegel e quella di Husserl [1971] – Dialettica del pensato e dialettica del pensare [1975] – Attività della “Hegel-Gesellschaft” all’inizio degli anni Settanta [1965] – Inquietudini della vita [1971] – Intenzionalità progressiva [1971] – Gli studi hegeliani in Francia alla fine degli anni Sessanta [1969] – Metafisica [1971]
15 apr 2015 Leggi il testo completo...
Alfredo M. Bonanno
Potere e contropotere
Seconda edizione con l’aggiunta di sette studi preparatori
Pensiero e azione – 2
2012, 2a ediz. 1a rist., rilegato in tela, pagine 372
euro 20,00
Per certi aspetti Potere e contropotere, titolo infausto che non ebbe mai a incontrare fortuna presso i lettori, costituisce un avanzamento nei riguardi de La distruzione necessaria.
Pur restando prigioniera di alcune ottusità di fondo, che il lettore individuerà facilmente, l’analisi si sviluppa più ampia e determinata. La preoccupazione principale permane quella di fornire elementi organizzativi alla spinta rivoluzionaria e insurrezionale di base, spinta che negli anni immediatamente successivi al Sessantotto sembrava quasi stesse per arrivare alle sue conseguenze estreme.
Un altro elemento di riflessione è costituito dall’insieme dei dubbi avanzati in merito alla possibile costituzione immediata di una società libera, libera in modo definitivo, cioè di una società anarchica. In quegli anni ormai lontani non si faceva nessuna, o quasi, attenzione ai pericoli di un veloce recupero da parte della repressione. Insistendo negli accorgimenti di difesa e di recupero di una rivoluzione libertaria la si può inavvertitamente indirizzare verso una terribile reazione, magari sotto lo stesso nome di anarchia, e le esperienze spagnole qualcosa avrebbero dovuto insegnare agli organizzatori rivoluzionari di ieri e di oggi.
Contenuto del volume
Introduzioni – Potere e contropotere – Studi preparatori: 1. Il potere della fisica [1965]; 2. Ideologia e utopia [1970]; 3. Sfruttamento e lotta dei lavoratori; 4. Lavoro manuale e lavoro intellettuale [1975]; 5. Il sistema rappresentativo e l’ideale anarchico [1975]; 6. Saint-Simon e Marx [1970]; 7. Saggio su Proudhon [1970]; 8. Keynes e Galbraith
2012, 2a ediz. 1a rist., rilegato in tela, pagine 372
euro 20,00
Per certi aspetti Potere e contropotere, titolo infausto che non ebbe mai a incontrare fortuna presso i lettori, costituisce un avanzamento nei riguardi de La distruzione necessaria.
Pur restando prigioniera di alcune ottusità di fondo, che il lettore individuerà facilmente, l’analisi si sviluppa più ampia e determinata. La preoccupazione principale permane quella di fornire elementi organizzativi alla spinta rivoluzionaria e insurrezionale di base, spinta che negli anni immediatamente successivi al Sessantotto sembrava quasi stesse per arrivare alle sue conseguenze estreme.
Un altro elemento di riflessione è costituito dall’insieme dei dubbi avanzati in merito alla possibile costituzione immediata di una società libera, libera in modo definitivo, cioè di una società anarchica. In quegli anni ormai lontani non si faceva nessuna, o quasi, attenzione ai pericoli di un veloce recupero da parte della repressione. Insistendo negli accorgimenti di difesa e di recupero di una rivoluzione libertaria la si può inavvertitamente indirizzare verso una terribile reazione, magari sotto lo stesso nome di anarchia, e le esperienze spagnole qualcosa avrebbero dovuto insegnare agli organizzatori rivoluzionari di ieri e di oggi.
Contenuto del volume
Introduzioni – Potere e contropotere – Studi preparatori: 1. Il potere della fisica [1965]; 2. Ideologia e utopia [1970]; 3. Sfruttamento e lotta dei lavoratori; 4. Lavoro manuale e lavoro intellettuale [1975]; 5. Il sistema rappresentativo e l’ideale anarchico [1975]; 6. Saint-Simon e Marx [1970]; 7. Saggio su Proudhon [1970]; 8. Keynes e Galbraith
21 apr 2015 Leggi il testo completo...
Alfredo M. Bonanno
La distruzione necessaria
Seconda edizione con l'aggiunta di dodici studi preparatori
Pensiero e azione – 1
2012, 2a ediz. 1a rist., rilegato in tela, pagine 332
euro 20,00
Questo libro è stato scritto di getto nel febbraio 1968. Mille problemi urgevano dentro di me, avvolti nel bisogno di assolutezza che ingigantiva sempre di più. Proprio questo bisogno dettava i limiti del quadro interpretativo: uscire dalle regole, rompere con la sentenza uniformante che mi ospitava, dire questa rottura, dirla al più presto, a qualsiasi costo. Ogni esigenza è sempre un atto parziale, riflette e si nutre di quello che c’è in casa. L’armamentario giacobino è evidente in questo libro e il lettore deve tenerne conto. L’ideale anarchico è lontano ma non del tutto assente, emergerà più tardi. Mi muovo in quella direzione ma sono ancora portatore della misura rivoluzionaria appresa sui libri.
Segnare i punti di minore o maggiore distanza dall’anarchismo, dal mio anarchismo maturo, è opera inutile e fastidiosa. Il lettore può assolvere a questo compito, ma è pregato di non tenere conto dei risultati. Se quello che siamo è un universo assoluto, mai definibile con precisione, lo è come esigenza, come compito infinito mai completabile, implicito in ogni cosa che facciamo. Restare silenziosi come pesci in un acquario di fronte alle proprie arretratezze, ai conti da pagare con il passato, è vigliaccheria e stupidaggine. Se voglio diventare quello che sono è perché sono di già quello che diventerò. In caso contrario la partita è persa in partenza.
Ad assistere questa seconda edizione de La distruzione necessaria ho chiamato alcuni studi preparatori e collaterali in grado di fare vedere gli interessi più o meno dichiarati che completavano il quadro dei riferimenti.
Contenuto del volume
Introduzioni – La distruzione necessaria - Studi preparatori: 1. Storia: Ricerca di definizioni [1965]; 2. Il valore come delimitazione dell’esperienza [1965]; 3. Primo saggio su Machiavelli. L’uomo [1968]; 4. Secondo saggio su Machiavelli. Teoria della fortuna [1968]; 5. Terzo saggio su Machiavelli. Il metodo [1958]; 6. La realtà nel pensiero di Ortega y Gasset [1968]; 7. La storiografia moderna e il concetto di Medioevo [1969]; 8. La verità effettuale [1968]; 9. Fine e mezzi [1968]; 10. La teologia dei primi pensatori greci [1968]; 11. Analisi della normalità [1967]
2012, 2a ediz. 1a rist., rilegato in tela, pagine 332
euro 20,00
Questo libro è stato scritto di getto nel febbraio 1968. Mille problemi urgevano dentro di me, avvolti nel bisogno di assolutezza che ingigantiva sempre di più. Proprio questo bisogno dettava i limiti del quadro interpretativo: uscire dalle regole, rompere con la sentenza uniformante che mi ospitava, dire questa rottura, dirla al più presto, a qualsiasi costo. Ogni esigenza è sempre un atto parziale, riflette e si nutre di quello che c’è in casa. L’armamentario giacobino è evidente in questo libro e il lettore deve tenerne conto. L’ideale anarchico è lontano ma non del tutto assente, emergerà più tardi. Mi muovo in quella direzione ma sono ancora portatore della misura rivoluzionaria appresa sui libri.
Segnare i punti di minore o maggiore distanza dall’anarchismo, dal mio anarchismo maturo, è opera inutile e fastidiosa. Il lettore può assolvere a questo compito, ma è pregato di non tenere conto dei risultati. Se quello che siamo è un universo assoluto, mai definibile con precisione, lo è come esigenza, come compito infinito mai completabile, implicito in ogni cosa che facciamo. Restare silenziosi come pesci in un acquario di fronte alle proprie arretratezze, ai conti da pagare con il passato, è vigliaccheria e stupidaggine. Se voglio diventare quello che sono è perché sono di già quello che diventerò. In caso contrario la partita è persa in partenza.
Ad assistere questa seconda edizione de La distruzione necessaria ho chiamato alcuni studi preparatori e collaterali in grado di fare vedere gli interessi più o meno dichiarati che completavano il quadro dei riferimenti.
Contenuto del volume
Introduzioni – La distruzione necessaria - Studi preparatori: 1. Storia: Ricerca di definizioni [1965]; 2. Il valore come delimitazione dell’esperienza [1965]; 3. Primo saggio su Machiavelli. L’uomo [1968]; 4. Secondo saggio su Machiavelli. Teoria della fortuna [1968]; 5. Terzo saggio su Machiavelli. Il metodo [1958]; 6. La realtà nel pensiero di Ortega y Gasset [1968]; 7. La storiografia moderna e il concetto di Medioevo [1969]; 8. La verità effettuale [1968]; 9. Fine e mezzi [1968]; 10. La teologia dei primi pensatori greci [1968]; 11. Analisi della normalità [1967]
18 mar 2015 Leggi il testo completo...
Alfredo M. Bonanno
Gli Ebrei e il male assoluto
Opuscoli provvisori – 92
2015, pagine 72
euro 4,00
Gli uomini sono tutti uguali, e se qualcuno è indicato come più uguale di altri, per legge, si tratta di una beffa atroce, di un indennizzo fasullo, di una prevaricazione basata sulla forza politica attuale e sulla falsa coscienza di antichi torti inflitti. Ciò vale per tutti, in ogni tempo e in ogni luogo. Chi ha stabilito, per legge, che sottrarre qualche centinaio di migliaia di morti, all’elenco, sterminato, delle vittime della shoah, è un reato, è un razzista.
Non è vero che razzisti sono solo i sostenitori imbecilli di una improbabile fanfaluca come la “razza ariana”, sono parimenti razzisti tutti coloro che si considerano superiori ad altri per la loro origine diversa. Se non ci sono “razze” umane ci sono diverse caratteristiche umane che, considerate superficialmente, come ad esempio il colore della pelle, indicano una differenza. Ho conosciuto neri razzisti, zingari razzisti, Ebrei razzisti e, nei loro ragionamenti, affioravano imbecillità non dissimili da quelle di un qualsiasi Alfred Rosenberg o Houston Stewart Chamberlain.
2015, pagine 72
euro 4,00
Gli uomini sono tutti uguali, e se qualcuno è indicato come più uguale di altri, per legge, si tratta di una beffa atroce, di un indennizzo fasullo, di una prevaricazione basata sulla forza politica attuale e sulla falsa coscienza di antichi torti inflitti. Ciò vale per tutti, in ogni tempo e in ogni luogo. Chi ha stabilito, per legge, che sottrarre qualche centinaio di migliaia di morti, all’elenco, sterminato, delle vittime della shoah, è un reato, è un razzista.
Non è vero che razzisti sono solo i sostenitori imbecilli di una improbabile fanfaluca come la “razza ariana”, sono parimenti razzisti tutti coloro che si considerano superiori ad altri per la loro origine diversa. Se non ci sono “razze” umane ci sono diverse caratteristiche umane che, considerate superficialmente, come ad esempio il colore della pelle, indicano una differenza. Ho conosciuto neri razzisti, zingari razzisti, Ebrei razzisti e, nei loro ragionamenti, affioravano imbecillità non dissimili da quelle di un qualsiasi Alfred Rosenberg o Houston Stewart Chamberlain.
20 mag 2019 Leggi il testo completo...
Alfredo M. Bonanno
Il messaggio nella bottiglia
Opuscoli provvisori – 88
2015, pagine 160
euro 4,00
Solo il silenzio
Perché non più parole? Perché a un certo punto la lotta per il possesso delle parole risulta insoddisfacente, i rituali che l’accompagnano scadono di fascino, non hanno più spinta, non mi fanno innamorare, mentre l’ignoto diventa noto scopro che la trama è sempre la stessa. E scopro anche una mancanza, l’impossibilità della connessione perfetta, della completezza. Posseggo conoscenze e tecniche, ma ho un me stesso dimidiato dalle stesse procedure di specificazione. Ho nostalgia di qualcosa che non c’è nella conoscenza e che non ha caratteristiche lessicali. Questa inquietudine fa venire avanti la paura del tremendo, di ciò che non posso afferrare e che mi sfugge malgrado la mia caccia sia sempre più serrata, qualcosa che mi indica come non è nella quantità quello che cerco e quindi vengo gettato in uno spaesamento che corre il rischio di elevarsi a delirio. Mi interrogo su questa potenza dell’assenza e non ho risposte. Silenzio. La quantità non rivela che le sue origini interne, le sue interne relazioni con il molteplice, ma della qualità non ho notizia. C’è stato un orientamento percettivo, ma dove è andata a finire?
Solo il silenzio.
2015, pagine 160
euro 4,00
Solo il silenzio
Perché non più parole? Perché a un certo punto la lotta per il possesso delle parole risulta insoddisfacente, i rituali che l’accompagnano scadono di fascino, non hanno più spinta, non mi fanno innamorare, mentre l’ignoto diventa noto scopro che la trama è sempre la stessa. E scopro anche una mancanza, l’impossibilità della connessione perfetta, della completezza. Posseggo conoscenze e tecniche, ma ho un me stesso dimidiato dalle stesse procedure di specificazione. Ho nostalgia di qualcosa che non c’è nella conoscenza e che non ha caratteristiche lessicali. Questa inquietudine fa venire avanti la paura del tremendo, di ciò che non posso afferrare e che mi sfugge malgrado la mia caccia sia sempre più serrata, qualcosa che mi indica come non è nella quantità quello che cerco e quindi vengo gettato in uno spaesamento che corre il rischio di elevarsi a delirio. Mi interrogo su questa potenza dell’assenza e non ho risposte. Silenzio. La quantità non rivela che le sue origini interne, le sue interne relazioni con il molteplice, ma della qualità non ho notizia. C’è stato un orientamento percettivo, ma dove è andata a finire?
Solo il silenzio.
10 apr 2019 Leggi il testo completo...
Alfredo M. Bonanno
L’Inquisizione spagnola e gli Ebrei
Opuscoli provvisori – 85
2015, pagine 78
euro 4,00
In tempi perbenisti, tipici del gesuitismo francescano (non si tratta di un bisticcio di parole), è bene rileggere alcuni accadimenti del passato, più o meno antico. Che la vergogna e l’obbrobrio non si cancelli tanto facilmente, con un colpo di spugna e qualche parola caritatevole. L’attuale papa Francesco è un continuatore dei massacratori del passato, non dimentichiamolo. Nessuna illusione.
2015, pagine 78
euro 4,00
In tempi perbenisti, tipici del gesuitismo francescano (non si tratta di un bisticcio di parole), è bene rileggere alcuni accadimenti del passato, più o meno antico. Che la vergogna e l’obbrobrio non si cancelli tanto facilmente, con un colpo di spugna e qualche parola caritatevole. L’attuale papa Francesco è un continuatore dei massacratori del passato, non dimentichiamolo. Nessuna illusione.
1 mar 2019 Leggi il testo completo...
Alfredo M. Bonanno
Dio e lo Stato nel pensiero di Proudhon
Opuscoli provvisori – 82
2015, 2a ediz., pagine 90
euro 4,00
Una delle migliori analisi del rapporto tra la religione e lo Stato. Proudhon non è un filosofo scolastico, comincia a lavorare come operaio affrontando la lotta per superare la miseria. Spesso, chi ha fatto questa esperienza sgradevole e angosciante diventa un feroce repressore o un millantatore reazionario, qualcosa a metà tra un riformista e un sognatore di utopie. Non è il suo caso. Marx aveva visto giusto, cercando di frenare, con i soliti mezzi – la calunnia e l’imbroglio – la dirompente efficacia delle Contraddizioni economiche. Lo spirito giornalistico (pungente ma superficiale) che il sofista hegeliano utilizzò, da par suo, è tutto nel sottotitolo del grandioso libro di Proudhon (Filosofia della miseria), capovolto in Miseria della filosofia.
Veramente stupefacenti le note critiche che stende Proudhon in margine alla sua copia del libro di Marx. Stupefacenti ed esilaranti.
2015, 2a ediz., pagine 90
euro 4,00
Una delle migliori analisi del rapporto tra la religione e lo Stato. Proudhon non è un filosofo scolastico, comincia a lavorare come operaio affrontando la lotta per superare la miseria. Spesso, chi ha fatto questa esperienza sgradevole e angosciante diventa un feroce repressore o un millantatore reazionario, qualcosa a metà tra un riformista e un sognatore di utopie. Non è il suo caso. Marx aveva visto giusto, cercando di frenare, con i soliti mezzi – la calunnia e l’imbroglio – la dirompente efficacia delle Contraddizioni economiche. Lo spirito giornalistico (pungente ma superficiale) che il sofista hegeliano utilizzò, da par suo, è tutto nel sottotitolo del grandioso libro di Proudhon (Filosofia della miseria), capovolto in Miseria della filosofia.
Veramente stupefacenti le note critiche che stende Proudhon in margine alla sua copia del libro di Marx. Stupefacenti ed esilaranti.
15 gen 2019 Leggi il testo completo...
Alfredo M. Bonanno
Di quale natura parliamo?
Opuscoli provvisori – 79
2015, pagine 64
euro 4,00
Ogni lotta di settore, condotta dagli anarchici, è destinata a essere recuperata se non riesce a raccordarsi con il progetto complessivo di distruzione dello Stato.
La lotta per la difesa della natura è un esempio clamoroso, e si affianca alle altre lotte che si autoracchiudono nell’ambito di una qualificazione di comodo, che dà, sulle prime, l’impressione, ma solo l’impressione, di essere più comprensibile e più generalizzabile, senza chiedere quell’impegno totale che lo scontro rivoluzionario minaccia di imporre impietosamente.
E, se invece provassimo a ribaltare il problema? Se provassimo a inserire la specificità di un intervento di lotta – poniamo contro lo sfruttamento animale – non nell’ottica limitata del vegetarismo o della lotta di liberazione animale, ma nell’ampio raggio di uno scontro distruttivo rivoluzionario? Se portassimo all’interno della lotta circoscritta la proposta e la metodologia distruttiva di attacco contro il nemico, per primo lo Stato?
Non solo saremmo più efficaci, ma vedremmo subito scomparire tutti quei fantasmi che ci accostano nel corso dello scontro, i quali sono d’accordo con noi, anarchici, solo per l’esiguità e la parzialità della nostra lotta, mentre non accetterebbero la proposta di uno scontro generalizzato, appunto di uno scontro anarchico.
2015, pagine 64
euro 4,00
Ogni lotta di settore, condotta dagli anarchici, è destinata a essere recuperata se non riesce a raccordarsi con il progetto complessivo di distruzione dello Stato.
La lotta per la difesa della natura è un esempio clamoroso, e si affianca alle altre lotte che si autoracchiudono nell’ambito di una qualificazione di comodo, che dà, sulle prime, l’impressione, ma solo l’impressione, di essere più comprensibile e più generalizzabile, senza chiedere quell’impegno totale che lo scontro rivoluzionario minaccia di imporre impietosamente.
E, se invece provassimo a ribaltare il problema? Se provassimo a inserire la specificità di un intervento di lotta – poniamo contro lo sfruttamento animale – non nell’ottica limitata del vegetarismo o della lotta di liberazione animale, ma nell’ampio raggio di uno scontro distruttivo rivoluzionario? Se portassimo all’interno della lotta circoscritta la proposta e la metodologia distruttiva di attacco contro il nemico, per primo lo Stato?
Non solo saremmo più efficaci, ma vedremmo subito scomparire tutti quei fantasmi che ci accostano nel corso dello scontro, i quali sono d’accordo con noi, anarchici, solo per l’esiguità e la parzialità della nostra lotta, mentre non accetterebbero la proposta di uno scontro generalizzato, appunto di uno scontro anarchico.
1 nov 2018 Leggi il testo completo...
Alfredo M. Bonanno
Distruggiamo le carceri
Opuscoli provvisori – 75
2015, pagine 86
euro 4,00
Il carcere è la struttura portante dello Stato. Carcere e Stato sono due angolazioni della medesima mostruosità. Gli anarchici sono contro lo Stato, ecco perché sono contro il carcere.
Poiché rifuggiamo, come più volte detto, da affrontare problemi della società del futuro, quella per intenderci fondata sulla bellezza dell’anarchia, e ci interessiamo di questioni terrene e non angeliche, tutto si riduce a discutere sul termine “contro”.
Che vuol dire essere contro il carcere?
È presto detto. Siamo per la distruzione del carcere. Allo stesso esatto modo di come siamo per la distruzione di questa società in cui ci stanno affogando.
2015, pagine 86
euro 4,00
Il carcere è la struttura portante dello Stato. Carcere e Stato sono due angolazioni della medesima mostruosità. Gli anarchici sono contro lo Stato, ecco perché sono contro il carcere.
Poiché rifuggiamo, come più volte detto, da affrontare problemi della società del futuro, quella per intenderci fondata sulla bellezza dell’anarchia, e ci interessiamo di questioni terrene e non angeliche, tutto si riduce a discutere sul termine “contro”.
Che vuol dire essere contro il carcere?
È presto detto. Siamo per la distruzione del carcere. Allo stesso esatto modo di come siamo per la distruzione di questa società in cui ci stanno affogando.
19 lug 2017 Leggi il testo completo...
A cura di Alfredo M. Bonanno e Santo Calì
Leccaculi e delinquenti
Quindici scritti fascisti di cui suggeriamo la rilettura
Opuscoli provvisori – 72
2015, pagine 96
euro 4,00
Poche settimane prima di morire a Segrate, Giangiacomo Feltrinelli fa uscire per la sua casa editrice un grosso volume di scritti fascisti. Pochi giorni dopo per le edizioni Underground di Catania e La Fiaccola di Ragusa esce un opuscolo con alcuni degli scritti contenuti in quel volume. Il nostro scopo era quello di fare conoscere le responsabilità fasciste di alcuni intellettuali e uomini politici, tutti all’epoca ancora viventi (escluso Adriano Tilgher, morto nel 1941), riciclati nell’arca democratica, e di alcuni fascisti, coperti anche loro di un nuovo alone perbenista, eppure a suo tempo compromessi non solo col fascismo ma con la sua versione razzista.
2015, pagine 96
euro 4,00
Poche settimane prima di morire a Segrate, Giangiacomo Feltrinelli fa uscire per la sua casa editrice un grosso volume di scritti fascisti. Pochi giorni dopo per le edizioni Underground di Catania e La Fiaccola di Ragusa esce un opuscolo con alcuni degli scritti contenuti in quel volume. Il nostro scopo era quello di fare conoscere le responsabilità fasciste di alcuni intellettuali e uomini politici, tutti all’epoca ancora viventi (escluso Adriano Tilgher, morto nel 1941), riciclati nell’arca democratica, e di alcuni fascisti, coperti anche loro di un nuovo alone perbenista, eppure a suo tempo compromessi non solo col fascismo ma con la sua versione razzista.
19 giu 2017 Leggi il testo completo...
Alfredo M. Bonanno
Contro la coerenza
Opuscoli provvisori – 71
2015, pagine 128
euro 4,00
Compito ingrato quello di risvegliare i dormienti.
E quanto più duro è stato prendere sonno, quanto più dura la lotta per allontanare i fantasmi di ciò che si sarebbe potuto fare e non si è fatto, tanto più astiosa sarà la reazione di chi è disturbato mentre dormiva.
L’anarchismo può benissimo contribuire a tenere buoni tutti coloro che, in questo modo, si mettono la coscienza in pace. L’ideale è salvaguardato, le chiacchiere pure, quindi nulla di nuovo sotto la luna.
La coerenza, cioè la perfetta corrispondenza di quello che si fa con quello che si pensa, pensare da anarchici e fare da anarchici, è una forma molto comune, e molto usata, di mettere a tacere la propria coscienza.
Punzecchiare, come faccio in questo libretto, l’idolo della coerenza è pratica malfamata, quindi in perfetta coerenza con il mio essere malfattore e fuorilegge.
Come ho detto pubblicamente più volte, non sono un architetto o un artista a cui chiedere di rifare la facciata di un palazzo, ma un idraulico in grado di provvedere a sistemare il cesso.
Sogni d’oro ai dormienti.
2015, pagine 128
euro 4,00
Compito ingrato quello di risvegliare i dormienti.
E quanto più duro è stato prendere sonno, quanto più dura la lotta per allontanare i fantasmi di ciò che si sarebbe potuto fare e non si è fatto, tanto più astiosa sarà la reazione di chi è disturbato mentre dormiva.
L’anarchismo può benissimo contribuire a tenere buoni tutti coloro che, in questo modo, si mettono la coscienza in pace. L’ideale è salvaguardato, le chiacchiere pure, quindi nulla di nuovo sotto la luna.
La coerenza, cioè la perfetta corrispondenza di quello che si fa con quello che si pensa, pensare da anarchici e fare da anarchici, è una forma molto comune, e molto usata, di mettere a tacere la propria coscienza.
Punzecchiare, come faccio in questo libretto, l’idolo della coerenza è pratica malfamata, quindi in perfetta coerenza con il mio essere malfattore e fuorilegge.
Come ho detto pubblicamente più volte, non sono un architetto o un artista a cui chiedere di rifare la facciata di un palazzo, ma un idraulico in grado di provvedere a sistemare il cesso.
Sogni d’oro ai dormienti.
9 giu 2017 Leggi il testo completo...
Alfredo M. Bonanno
Autogestione e distruzione
Opuscoli provvisori – 68
2015, pagine 86
euro 4,00
L’autogestione, intesa nel senso non solo di autogestione della produzione ma anche delle lotte, non è possibile se non a condizione che permanga insignificante, un piccolo e trascurabile esempio, un modello di difficile attuazione su scala appena più ampia, insomma qualcosa che resta lì, in attesa di un accadimento futuro che nel suo verificarsi potrebbe dare significato e pericolosità antistatale all’esperienza limitata e insignificante.
E questo accadimento non è solo una crescita quantitativa delle esperienze autogestionarie, un allargarsi non solo della parte di autodeterminazione e anche delle lotte e dei conflitti sociali che quelle pratiche fanno proprie, ma qualcosa d’altro, qualcosa di qualitativamente diverso.
Ecco, questo qualcosa che dà corpo e significato differente alla parola “autogestione”, è la pura e semplice distruzione della società in cui viviamo.
2015, pagine 86
euro 4,00
L’autogestione, intesa nel senso non solo di autogestione della produzione ma anche delle lotte, non è possibile se non a condizione che permanga insignificante, un piccolo e trascurabile esempio, un modello di difficile attuazione su scala appena più ampia, insomma qualcosa che resta lì, in attesa di un accadimento futuro che nel suo verificarsi potrebbe dare significato e pericolosità antistatale all’esperienza limitata e insignificante.
E questo accadimento non è solo una crescita quantitativa delle esperienze autogestionarie, un allargarsi non solo della parte di autodeterminazione e anche delle lotte e dei conflitti sociali che quelle pratiche fanno proprie, ma qualcosa d’altro, qualcosa di qualitativamente diverso.
Ecco, questo qualcosa che dà corpo e significato differente alla parola “autogestione”, è la pura e semplice distruzione della società in cui viviamo.
30 apr 2017 Leggi il testo completo...
Alfredo M. Bonanno
Oltrepassamento e superamento
Opuscoli provvisori – 64
2015, pagine 64
euro 4,00
Il problema della qualità non è una questione filosofica, appartiene alla vita e da questa, e dalla ridda selvaggia di urticanti ambasce che ne vengono fuori, trova poi sistemazione e acquietamento nella riflessione.
L’eccesso è un viaggio all’indietro, agli albori del mondo, quando tutto era possibile, e nell’eccesso tutto è possibile, assolutamente tutto. Vive in esso l’oltrepassamento continuo e va avanti verso lidi per me inaccessibili che solo lui conosce, e ancora oltre, zone dove solo il parossismo consente di accedere, dove le tensioni non si possono spezzare perché continuano a tendersi all’infinito senza rispetto alcuno, dove non ci sono parole che aprono nuove vie, perché le vie sono tutte aperte e le parole tutte mute.
Meno che mai sono qui pronto a soffermarmi sulla linea di demarcazione. Non so dove si trovi né, in fondo, l’ho mai cercata. Sono un cieco e non ricordo nemmeno di avere mai avuto occhi per vedere. Eppure lo stesso sono andato oltre. Oltre tutto questo, perfino oltre queste stesse righe che mi sto cucendo addosso come un sudario.
2015, pagine 64
euro 4,00
Il problema della qualità non è una questione filosofica, appartiene alla vita e da questa, e dalla ridda selvaggia di urticanti ambasce che ne vengono fuori, trova poi sistemazione e acquietamento nella riflessione.
L’eccesso è un viaggio all’indietro, agli albori del mondo, quando tutto era possibile, e nell’eccesso tutto è possibile, assolutamente tutto. Vive in esso l’oltrepassamento continuo e va avanti verso lidi per me inaccessibili che solo lui conosce, e ancora oltre, zone dove solo il parossismo consente di accedere, dove le tensioni non si possono spezzare perché continuano a tendersi all’infinito senza rispetto alcuno, dove non ci sono parole che aprono nuove vie, perché le vie sono tutte aperte e le parole tutte mute.
Meno che mai sono qui pronto a soffermarmi sulla linea di demarcazione. Non so dove si trovi né, in fondo, l’ho mai cercata. Sono un cieco e non ricordo nemmeno di avere mai avuto occhi per vedere. Eppure lo stesso sono andato oltre. Oltre tutto questo, perfino oltre queste stesse righe che mi sto cucendo addosso come un sudario.
26 mar 2017 Leggi il testo completo...
Alfredo M. Bonanno
La ragione genera mostri
Opuscoli provvisori – 61
2015, pagine 120
euro 4,00
Ma siamo proprio certi che Goya non si sia sbagliato? È vero che il sonno della ragione genera mostri? oppure è esattamente il contrario? Ma pensate veramente che la macchina della “soluzione finale”, messa a punto dai nazisti, fu realizzata in un momento di distrazione della ragione? E l’insegnamento di Hegel che cosa aveva prodotto? Se il “reale è razionale”, anche una macchina come quella, perfettamente oleata e resa possibile dall’intervento (ben pagato) dei tecnici americani dell’IBM e dall’utilizzo delle schede perforate, non poteva essere altro che un prodotto della ragione. Ma per rendersene conto, e inorridire fin dentro la più piccola vena che gira attorno al nostro cuore di pusillanimi perbenisti, non occorre pensare a milioni di morti. Basta molto di meno, basta poco. L’orrore è proprio nella porta accanto alla nostra.
2015, pagine 120
euro 4,00
Ma siamo proprio certi che Goya non si sia sbagliato? È vero che il sonno della ragione genera mostri? oppure è esattamente il contrario? Ma pensate veramente che la macchina della “soluzione finale”, messa a punto dai nazisti, fu realizzata in un momento di distrazione della ragione? E l’insegnamento di Hegel che cosa aveva prodotto? Se il “reale è razionale”, anche una macchina come quella, perfettamente oleata e resa possibile dall’intervento (ben pagato) dei tecnici americani dell’IBM e dall’utilizzo delle schede perforate, non poteva essere altro che un prodotto della ragione. Ma per rendersene conto, e inorridire fin dentro la più piccola vena che gira attorno al nostro cuore di pusillanimi perbenisti, non occorre pensare a milioni di morti. Basta molto di meno, basta poco. L’orrore è proprio nella porta accanto alla nostra.
5 mar 2017 Leggi il testo completo...
Alfredo M. Bonanno
La logica dell’“a poco a poco”
Opuscoli provvisori – 60
2013, 2a ediz., pagine 120
euro 4,00
Suggerimenti per il lettore, nessuno. Un piccolo libro che mette il dito sulla piaga che tutti ci fa purulenti, senza misericordia, sul convincimento che tutti manteniamo di essere dalla parte della ragione, di avere ragione, di vivere la nostra quotidiana lotta con la vita sulla capacità logica di scegliere. Ebbene, non c’è questa capacità, non c’è mai stata in nessuno di noi. Andiamo avanti a braccio, navighiamo senza bussola. I migliori danno un’occhiata alle stelle e ne traggono presagi più che orientamenti. I panciuti e i satolli gridano allo scandalo e mostrano, con alterigia oltranzista, le tavole della legge, non quelle del roveto ardente ma quelle della pratica e dell’utile, del dare e del ricevere, insomma faccende da bottegai. E alzano la voce e strillano dalle cattedre e dai giornali, sporcano carta e disturbano le orecchie, ma solo per mettersi il cuore in pace e portare a casa lo stipendio. Che i miei maestri dormano in pace, e i sogni di organizzare il mondo nel migliore dei modi possibile dormano con loro. De profundis.
2013, 2a ediz., pagine 120
euro 4,00
Suggerimenti per il lettore, nessuno. Un piccolo libro che mette il dito sulla piaga che tutti ci fa purulenti, senza misericordia, sul convincimento che tutti manteniamo di essere dalla parte della ragione, di avere ragione, di vivere la nostra quotidiana lotta con la vita sulla capacità logica di scegliere. Ebbene, non c’è questa capacità, non c’è mai stata in nessuno di noi. Andiamo avanti a braccio, navighiamo senza bussola. I migliori danno un’occhiata alle stelle e ne traggono presagi più che orientamenti. I panciuti e i satolli gridano allo scandalo e mostrano, con alterigia oltranzista, le tavole della legge, non quelle del roveto ardente ma quelle della pratica e dell’utile, del dare e del ricevere, insomma faccende da bottegai. E alzano la voce e strillano dalle cattedre e dai giornali, sporcano carta e disturbano le orecchie, ma solo per mettersi il cuore in pace e portare a casa lo stipendio. Che i miei maestri dormano in pace, e i sogni di organizzare il mondo nel migliore dei modi possibile dormano con loro. De profundis.
9 feb 2017 Leggi il testo completo...
Alfredo M. Bonanno
Nichilismo e volontà di potenza
Opuscoli provvisori – 52
2013, 2a ediz., pagine 126
euro 4,00
L’usbergo della volontà ha protetto per molto tempo gli anarchici, è tempo che qualcuno rifletta sui costi di questo baluardo, costi psicologici e, in ultima analisi, costi sociali, rivoluzionari. Volere, prima di ogni cosa, è automatismo della coscienza immediata, cioè intima connessione del processo fattivo con cui siamo legati alla vita amministrata e coatta che conduciamo nella quotidianità, misura del quantitativo, prima di tutto, quindi dell’accumulabile e del possedibile, parte del nostro cuore che si inaridisce, in questo modo, e deve essere tutelata, difesa, custodita, accudita, insomma protetta da tutti gli attacchi che dall’esterno possono metterla in pericolo. Ma volere è anche utile, in quanto ci mette a disposizione quegli strumenti che sono indispensabili alla lotta, primo fra tutti lo strumento conoscitivo, la cultura, la capacità di capire i meccanismi naturali e sociali di un mondo di cui, bene o male, facciamo parte. E poi? Poi dovremmo avere la capacità di capire che la volontà, da sola, non basta a fornirci una distanza critica tra queste acquisizioni (sia pure indispensabili) e l’azione. L’attacco al nemico che ci soffoca e ci costruisce attorno i muri all’interno dei quali viviamo la nostra vita coatta di tutti i giorni, sia pure con i crismi della volontà capace di decidere e di conoscere, di valutare e comprendere i limiti di quello che acquisiamo e difendiamo, deve spezzare questi muri, quindi anche il meccanismo volontario che partecipa del mantenimento e del perfezionamento di essi, e questa rottura oltrepassa qualsiasi capacità di volere o di conoscere.
2013, 2a ediz., pagine 126
euro 4,00
L’usbergo della volontà ha protetto per molto tempo gli anarchici, è tempo che qualcuno rifletta sui costi di questo baluardo, costi psicologici e, in ultima analisi, costi sociali, rivoluzionari. Volere, prima di ogni cosa, è automatismo della coscienza immediata, cioè intima connessione del processo fattivo con cui siamo legati alla vita amministrata e coatta che conduciamo nella quotidianità, misura del quantitativo, prima di tutto, quindi dell’accumulabile e del possedibile, parte del nostro cuore che si inaridisce, in questo modo, e deve essere tutelata, difesa, custodita, accudita, insomma protetta da tutti gli attacchi che dall’esterno possono metterla in pericolo. Ma volere è anche utile, in quanto ci mette a disposizione quegli strumenti che sono indispensabili alla lotta, primo fra tutti lo strumento conoscitivo, la cultura, la capacità di capire i meccanismi naturali e sociali di un mondo di cui, bene o male, facciamo parte. E poi? Poi dovremmo avere la capacità di capire che la volontà, da sola, non basta a fornirci una distanza critica tra queste acquisizioni (sia pure indispensabili) e l’azione. L’attacco al nemico che ci soffoca e ci costruisce attorno i muri all’interno dei quali viviamo la nostra vita coatta di tutti i giorni, sia pure con i crismi della volontà capace di decidere e di conoscere, di valutare e comprendere i limiti di quello che acquisiamo e difendiamo, deve spezzare questi muri, quindi anche il meccanismo volontario che partecipa del mantenimento e del perfezionamento di essi, e questa rottura oltrepassa qualsiasi capacità di volere o di conoscere.
19 nov 2016 Leggi il testo completo...
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Pensiero e azione
Biblioteca di Anarchismo
Opuscoli provvisori
Piccola biblioteca
Opere complete di Michail Bakunin
Fuori collana — Riviste
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Rudolf Rocker, Nazionalismo e cultura
William Godwin, Ricerca sulla giustizia politica
e sulla sua influenza su morale e felicità
Alfredo M. Bonanno, Dal banditismo sociale alla guerriglia
Carlo Cafiero, Anarchia e comunismo
Luigi Galleani, La fine dell’anarchismo?
Bakunin, Opere vol. II – La Prima Internazionale e il conflitto con Marx