Titoli
Pierre-Joseph Proudhon
Che cos’è la proprietà?
o Ricerche sul principio del diritto e del governo
Introduzione di Alfredo M. Bonanno
Biblioteca di Anarchismo – 25
2025, 2a ediz., pagine 234
euro 15,00
Nel 1840 questo libro esplode nella società francese come una bomba. I borghesi, ormai solidamente al potere, essendosi lasciati alle spalle la turbolenta esperienza del 1830, e non immaginando quello che di lì a qualche anno succederà, nel 1848, stanno consolidando la loro forza economica. Le rivendicazioni operaie, quando ci sono, si presentano deboli e sporadiche, la miseria e lo sfruttamento dilagano ma non trovano sufficienti ispirazioni organizzative.
È il momento di Proudhon. Le sue tesi sono semplici e ineccepibili. La proprietà è un furto. In qualsiasi modo si cerca di considerare questa asserzione, negandola o cercando di dimostrarla, non si arriva a nulla. Quello che conta, nel momento esatto in cui Proudhon pubblica il libro, è la capacità di farsi capire dagli sfruttati, una percentuale enorme, quasi l’ottanta per cento, dei trentacinque milioni di Francesi. E se è un furto bisogna che ci sia qualcuno che abbia avuto un vantaggio da questo furto e un danneggiato. Il primo è il proprietario, il secondo è chi nulla possiede e per sopravvivere è costretto a vendere se stesso lasciandosi sfruttare.
Tutta la genialità di Proudhon e tutti i suoi limiti sono in questo libro, aggressivo, caustico, distruttore, superficiale, raffazzonato, improvvisatore, libellista più che teorico, poca economia e pochissima filosofia, ma che importa?, il senso è proprio quello che la gente cercava, la parola giusta al momento giusto, la parola di Desmoulins o di Saint-Just, diventata libello e accusa, testo teorico e dimostrazione pratica, incitamento alla guerra sociale e promessa di un possibile sbocco rivoluzionario.
Biblioteca di Anarchismo – 25
2025, 2a ediz., pagine 234
euro 15,00
Nel 1840 questo libro esplode nella società francese come una bomba. I borghesi, ormai solidamente al potere, essendosi lasciati alle spalle la turbolenta esperienza del 1830, e non immaginando quello che di lì a qualche anno succederà, nel 1848, stanno consolidando la loro forza economica. Le rivendicazioni operaie, quando ci sono, si presentano deboli e sporadiche, la miseria e lo sfruttamento dilagano ma non trovano sufficienti ispirazioni organizzative.
È il momento di Proudhon. Le sue tesi sono semplici e ineccepibili. La proprietà è un furto. In qualsiasi modo si cerca di considerare questa asserzione, negandola o cercando di dimostrarla, non si arriva a nulla. Quello che conta, nel momento esatto in cui Proudhon pubblica il libro, è la capacità di farsi capire dagli sfruttati, una percentuale enorme, quasi l’ottanta per cento, dei trentacinque milioni di Francesi. E se è un furto bisogna che ci sia qualcuno che abbia avuto un vantaggio da questo furto e un danneggiato. Il primo è il proprietario, il secondo è chi nulla possiede e per sopravvivere è costretto a vendere se stesso lasciandosi sfruttare.
Tutta la genialità di Proudhon e tutti i suoi limiti sono in questo libro, aggressivo, caustico, distruttore, superficiale, raffazzonato, improvvisatore, libellista più che teorico, poca economia e pochissima filosofia, ma che importa?, il senso è proprio quello che la gente cercava, la parola giusta al momento giusto, la parola di Desmoulins o di Saint-Just, diventata libello e accusa, testo teorico e dimostrazione pratica, incitamento alla guerra sociale e promessa di un possibile sbocco rivoluzionario.
6 feb 2025 Leggi il testo completo...
Charles Fourier
Teoria dei quattro movimenti e dei destini generali
Prospetto e annuncio della scoperta
Introduzione di A. M. Bonanno
Biblioteca di Anarchismo – 24
2016, pagine 272
euro 10,00
Ci sono stati molti modi di accostarsi a Fourier, quasi tutti sbagliati, anzi, senza tema di smentita non esiste un modo corretto di realizzare questa impresa, che di impresa per l’appunto si tratta. Leggerlo è come sbarcare su un pianeta sconosciuto, bisogna rendersi conto che nulla in questo pianeta è come appare di primo acchito, niente corrisponde a tutto ciò che comunemente si intende come coerenza logica o analisi scientifica, ed è di certo sorprendente che questi punti di riferimento, incancreniti per secoli dalla nostra cultura, sono convenzioni e muraglie difensive. Fourier stesso consigliava di leggere almeno due volte questo libro. La prima per sbalordirsi, la seconda per smaltire la sbornia.
Questo straordinario libro comincia parlando di Dio. Ma con questo concetto si vuole intendere la forza ignota e naturale che regge qualsiasi tipo di società di uomini, da quella civilizzata (la peggiore, a causa della ferocia delle sue istituzioni) a quella barbara. È logico che dopo più di duecento anni le condizioni specifiche di questa superficiale ripartizione sono cambiate,ma nulla si èmodificato in quelle forze sotterranee che non riescono a venire alla luce se non con bagliori corruschi e spesso autodistruttivi.
Il Dio di cui parla Fourier, la vera natura dell’uomo, con la sua profonda cattiveria e la sua inattingibile grandezza d’animo, non riesce a farsi vedere, è sopraffatto dalla Civiltà, mentre ormai la stessa barbarie, su cui faceva conto il sognatore Coeurderoy si è vestita coi panni insanguinati della prima ed è diventata feroce e stupida come essa. Dio è quindi una forza, non un riflesso delle paure umane, una forza del tutto umana che, come tutte le forze positive dell’uomo, non riesce, se non con fatica, a venire fuori dalla melma e dal sangue dei massacri.
Biblioteca di Anarchismo – 24
2016, pagine 272
euro 10,00
Ci sono stati molti modi di accostarsi a Fourier, quasi tutti sbagliati, anzi, senza tema di smentita non esiste un modo corretto di realizzare questa impresa, che di impresa per l’appunto si tratta. Leggerlo è come sbarcare su un pianeta sconosciuto, bisogna rendersi conto che nulla in questo pianeta è come appare di primo acchito, niente corrisponde a tutto ciò che comunemente si intende come coerenza logica o analisi scientifica, ed è di certo sorprendente che questi punti di riferimento, incancreniti per secoli dalla nostra cultura, sono convenzioni e muraglie difensive. Fourier stesso consigliava di leggere almeno due volte questo libro. La prima per sbalordirsi, la seconda per smaltire la sbornia.
Questo straordinario libro comincia parlando di Dio. Ma con questo concetto si vuole intendere la forza ignota e naturale che regge qualsiasi tipo di società di uomini, da quella civilizzata (la peggiore, a causa della ferocia delle sue istituzioni) a quella barbara. È logico che dopo più di duecento anni le condizioni specifiche di questa superficiale ripartizione sono cambiate,ma nulla si èmodificato in quelle forze sotterranee che non riescono a venire alla luce se non con bagliori corruschi e spesso autodistruttivi.
Il Dio di cui parla Fourier, la vera natura dell’uomo, con la sua profonda cattiveria e la sua inattingibile grandezza d’animo, non riesce a farsi vedere, è sopraffatto dalla Civiltà, mentre ormai la stessa barbarie, su cui faceva conto il sognatore Coeurderoy si è vestita coi panni insanguinati della prima ed è diventata feroce e stupida come essa. Dio è quindi una forza, non un riflesso delle paure umane, una forza del tutto umana che, come tutte le forze positive dell’uomo, non riesce, se non con fatica, a venire fuori dalla melma e dal sangue dei massacri.
1 dic 2020 Leggi il testo completo...
Pierre-Joseph Proudhon
Sistema delle contraddizioni economiche. Filosofia della miseria
Introduzione di Alfredo M. Bonanno
Biblioteca di Anarchismo – 23
2016, 2a ediz., pagine 624
euro 20,00
Proudhon propone una lettura straordinariamente efficace dell’economia, dei suoi meccanismi più intimi, delle sue trasformazioni, e scopre la sua intrinseca contraddittorietà. Il grande risultato è che queste contraddizioni non sono risolvibili, non c’è nella realtà nessun superamento hegeliano, ma solo degli oltrepassamenti, che di volta in volta possono sfociare in una nuova sistemazione del processo produttivo (di sfruttamento, questo è
ovvio), con la nascita di una società diversa di quella che oggi ci opprime e che il sogno di tutti noi ci fa sperare migliore. Solo sperare, nessuna certezza.
Battersi per una certezza, come insegnava Marx, ha prodotto quel socialismo reale che ci ha allietati tutti nel secolo scorso. Proudhon fa vedere bene che non ci sono meccanismi automatici nello stesso processo economico, non ci sono scontri di forze sotterranee, non ci sono talpe, tutto è in lotta con tutto, costantemente, perché l’uomo è questa cosamiserevole. L’ironia che impiega per rispondere alle tristi favole di Rousseau è sempre pungente Osservando alcune serie statistiche fornite da Proudhon ci si accorge che sono vecchie di più di un secolo emezzo, eppure i processi sono sempre identici, nulla è cambiato, e nulla cambierà fin quando le lacrime e il sangue saranno versati dalla parte dei lavoratori e i guadagni affluiranno nelle casseforti degli sfruttatori.
Biblioteca di Anarchismo – 23
2016, 2a ediz., pagine 624
euro 20,00
Proudhon propone una lettura straordinariamente efficace dell’economia, dei suoi meccanismi più intimi, delle sue trasformazioni, e scopre la sua intrinseca contraddittorietà. Il grande risultato è che queste contraddizioni non sono risolvibili, non c’è nella realtà nessun superamento hegeliano, ma solo degli oltrepassamenti, che di volta in volta possono sfociare in una nuova sistemazione del processo produttivo (di sfruttamento, questo è
ovvio), con la nascita di una società diversa di quella che oggi ci opprime e che il sogno di tutti noi ci fa sperare migliore. Solo sperare, nessuna certezza.
Battersi per una certezza, come insegnava Marx, ha prodotto quel socialismo reale che ci ha allietati tutti nel secolo scorso. Proudhon fa vedere bene che non ci sono meccanismi automatici nello stesso processo economico, non ci sono scontri di forze sotterranee, non ci sono talpe, tutto è in lotta con tutto, costantemente, perché l’uomo è questa cosamiserevole. L’ironia che impiega per rispondere alle tristi favole di Rousseau è sempre pungente Osservando alcune serie statistiche fornite da Proudhon ci si accorge che sono vecchie di più di un secolo emezzo, eppure i processi sono sempre identici, nulla è cambiato, e nulla cambierà fin quando le lacrime e il sangue saranno versati dalla parte dei lavoratori e i guadagni affluiranno nelle casseforti degli sfruttatori.
1 feb 2021 Leggi il testo completo...
Pëtr Kropotkin
Memorie di un rivoluzionario
Introduzione di Alfredo M. Bonanno
Introduzione di Alfredo M. Bonanno
Biblioteca di Anarchismo – 22
2016, pagine 304
euro 15,00
Qui c’è lo sguardo di un uomo meravigliato del mondo che si vede ingenuamente sorpreso di trovarsi di fronte alla grandezza della natura, al sogno di un futuro migliore, di un mondo più giusto. Che poi, da un punto di vista concreto, diciamo attivamente rivoluzionario, trasformativo, questo entusiasmo non si traduca in indicazioni per noi significative, meno che mai oggi, con le mutate condizioni in cui soffochiamo, questo è un altro discorso.
Kropotkin non se ne preoccupa e la cosa non fa velo. Capisco la gioia del bambino e del giovane, capisco la gioia dello studioso che vuole scoprire i segreti di un mondo ancora quasi sconosciuto, di foreste, e fiumi, e montagne, e ghiacciai, inesplorati, e capisco anche il rapido maturare della coscienza rivoluzionaria, l’impegno continuo, la propaganda, l’azione, il carcere.
Capisco meno l’incapacità operativa, la concretezza vacillante, il continuo scappare via nel sogno di un mondo ormai inconciliabile con gli sviluppi moderni, e capisco ancora meno il chiudere gli occhi davanti alla cattiveria, alla radicale cattiveria dell’uomo. L’ottimismo si racchiude tutto nel ritenere possibile quello che si vuole realizzare nell’azione, non nel sognare un meccanismo determinista che sia in se stesso buono e quindi in grado di dare man forte al proprio vedere il futuro in modo positivo.
Sono un ottimista, odio le letture che faccio spesso di pessimisti dichiarati, alla lunga ho scoperto però che sotto il loro cupo rifiuto della speranza ci sta un modo diverso di riproporre una sorta di fiducia nel futuro. Un disperato pessimista spera che le cose non vadano tanto male, è un ottimista come me, ma alla fine ci differenziamo solo perché non pongo molta importanza nell’accumulo dei possessi. Lui, al contrario, è scornato dalla disillusione che qualunque possesso non può fare a meno di portare con sé. Allo stesso modo mi sento obbligato a entrare in sospetto nei riguardi dei panottimisti come Kropotkin, questo senza nulla togliere alla bellezza di questo libro.
Biblioteca di Anarchismo – 22
2016, pagine 304
euro 15,00
Qui c’è lo sguardo di un uomo meravigliato del mondo che si vede ingenuamente sorpreso di trovarsi di fronte alla grandezza della natura, al sogno di un futuro migliore, di un mondo più giusto. Che poi, da un punto di vista concreto, diciamo attivamente rivoluzionario, trasformativo, questo entusiasmo non si traduca in indicazioni per noi significative, meno che mai oggi, con le mutate condizioni in cui soffochiamo, questo è un altro discorso.
Kropotkin non se ne preoccupa e la cosa non fa velo. Capisco la gioia del bambino e del giovane, capisco la gioia dello studioso che vuole scoprire i segreti di un mondo ancora quasi sconosciuto, di foreste, e fiumi, e montagne, e ghiacciai, inesplorati, e capisco anche il rapido maturare della coscienza rivoluzionaria, l’impegno continuo, la propaganda, l’azione, il carcere.
Capisco meno l’incapacità operativa, la concretezza vacillante, il continuo scappare via nel sogno di un mondo ormai inconciliabile con gli sviluppi moderni, e capisco ancora meno il chiudere gli occhi davanti alla cattiveria, alla radicale cattiveria dell’uomo. L’ottimismo si racchiude tutto nel ritenere possibile quello che si vuole realizzare nell’azione, non nel sognare un meccanismo determinista che sia in se stesso buono e quindi in grado di dare man forte al proprio vedere il futuro in modo positivo.
Sono un ottimista, odio le letture che faccio spesso di pessimisti dichiarati, alla lunga ho scoperto però che sotto il loro cupo rifiuto della speranza ci sta un modo diverso di riproporre una sorta di fiducia nel futuro. Un disperato pessimista spera che le cose non vadano tanto male, è un ottimista come me, ma alla fine ci differenziamo solo perché non pongo molta importanza nell’accumulo dei possessi. Lui, al contrario, è scornato dalla disillusione che qualunque possesso non può fare a meno di portare con sé. Allo stesso modo mi sento obbligato a entrare in sospetto nei riguardi dei panottimisti come Kropotkin, questo senza nulla togliere alla bellezza di questo libro.
1 gen 2021 Leggi il testo completo...
Pëtr Kropotkin
Parole di un ribelle
Introduzione di Alfredo M. Bonanno
Introduzione di Alfredo M. Bonanno
Biblioteca di Anarchismo – 21
2012, 2a ediz., pagine 192
euro 10,00
Un libro di lotta, tagliente come una lama, non un testo scientifico, come ci si aspetterebbe da Kropotkin. Qui c’è il combattente non il geografo e lo scienziato sociale. C’è l’uomo che ha alle spalle una lunga attività clandestina, un’evasione dalla prigione – fra le peggiori – zarista, e che sta accingendosi ad assaggiare quelle della democratica Francia. Insomma un uomo d’azione. Pur non essendo una lettura direttamente attualizzabile, mutate le condizioni storiche che oggi ci circondano da ogni parte, asfissiandoci e non alimentando le speranze di cui invece questo libro è intessuto, rimane lettura fraternamente fruibile. In altre parole, è un libro d’azione e per l’azione.
Biblioteca di Anarchismo – 21
2012, 2a ediz., pagine 192
euro 10,00
Un libro di lotta, tagliente come una lama, non un testo scientifico, come ci si aspetterebbe da Kropotkin. Qui c’è il combattente non il geografo e lo scienziato sociale. C’è l’uomo che ha alle spalle una lunga attività clandestina, un’evasione dalla prigione – fra le peggiori – zarista, e che sta accingendosi ad assaggiare quelle della democratica Francia. Insomma un uomo d’azione. Pur non essendo una lettura direttamente attualizzabile, mutate le condizioni storiche che oggi ci circondano da ogni parte, asfissiandoci e non alimentando le speranze di cui invece questo libro è intessuto, rimane lettura fraternamente fruibile. In altre parole, è un libro d’azione e per l’azione.
15 gen 2020 Leggi il testo completo...
First of May Group
Per una milizia cittadina
Elementi di lotta insurrezionale
Biblioteca di Anarchismo – 20
2012, pagine 144
euro 10,00
Il fatto che tanta acqua sia passata sotto i ponti da quando queste annotazioni furono redatte, e incolpevoli artisti messi al lavoro per tratteggiare vignette esplicative, non significa che l’imperiosa necessità di questo documento non permanga identica. Che le facce siano mutate, e i salamelecchi diventati più untuosi e meno rozzi, che le disavventure del capitale emergano in primo piano, non vuol dire che in ultima sede, come estrema spiaggia su cui collocarsi e difendere i privilegi e lo sfruttamento, non ci sia il nemico armato. Questo è sempre là. Si è di molto affinato, adesso ha mezzi che prima non poteva permettersi, e ciò anche perché le difficoltà stesse del capitale convincono quest’ultimo a pagare in anticipo una difesa che potrebbe rivelarsi più urgente del previsto. E noi? Cosa volete che vi dica? Non è che si siano fatti molti passi avanti di fronte ai problemi che a suo tempo, più di trent’anni fa, questo documento sollevava.
2012, pagine 144
euro 10,00
Il fatto che tanta acqua sia passata sotto i ponti da quando queste annotazioni furono redatte, e incolpevoli artisti messi al lavoro per tratteggiare vignette esplicative, non significa che l’imperiosa necessità di questo documento non permanga identica. Che le facce siano mutate, e i salamelecchi diventati più untuosi e meno rozzi, che le disavventure del capitale emergano in primo piano, non vuol dire che in ultima sede, come estrema spiaggia su cui collocarsi e difendere i privilegi e lo sfruttamento, non ci sia il nemico armato. Questo è sempre là. Si è di molto affinato, adesso ha mezzi che prima non poteva permettersi, e ciò anche perché le difficoltà stesse del capitale convincono quest’ultimo a pagare in anticipo una difesa che potrebbe rivelarsi più urgente del previsto. E noi? Cosa volete che vi dica? Non è che si siano fatti molti passi avanti di fronte ai problemi che a suo tempo, più di trent’anni fa, questo documento sollevava.
15 mar 2020 Leggi il testo completo...
Ernest Cœurderoy
I giorni dell’esilio
Volume III
Postfazione di Raoul Vaneigem
Introduzione di Alfredo M. Bonanno
Postfazione di Raoul Vaneigem
Biblioteca di Anarchismo – 19
2012, 3 voll. indivisibili, pagine 726
euro 35,00
Postfazione di Raoul Vaneigem
Biblioteca di Anarchismo – 19
2012, 3 voll. indivisibili, pagine 726
euro 35,00
1 mar 2020 Leggi il testo completo...
Ernest Cœurderoy
I giorni dell’esilio
Volume II
Introduzione di Alfredo M. Bonanno
Postfazione di Raoul Vaneigem
Biblioteca di Anarchismo – 18
2012, 3 voll. indivisibili, pagine 726
euro 35,00
Postfazione di Raoul Vaneigem
Biblioteca di Anarchismo – 18
2012, 3 voll. indivisibili, pagine 726
euro 35,00
15 feb 2020 Leggi il testo completo...
Ernest Cœurderoy
I giorni dell’esilio
(in tre volumi)
Introduzione di Alfredo M. Bonanno
Postfazione di Raoul Vaneigem
Biblioteca di Anarchismo – 17/18/19
2012, 3 voll. indivisibili, pagine 726
euro 35,00
Cœurderoy è scrittore complesso, e per l’epoca sua, che tale lo covò in seno come una serpe maligna, e per lo stile che fu connaturato al modo di vedere il mondo, e per la difficoltà degli argomenti che affrontò. Siamo davanti ad un grande scrittore, non a un giornalista, rivoluzionario per quanto si voglia, ma sempre orecchiante della penna. E leggere uno scrittore grande, che campeggia solitario nel mare della letteratura romantica europea del suo tempo è, oggi, per noi, un’impresa senza pari difficile. Non abbiamo strumenti a portata di mano, non abbiamo termini di paragone, non c’è qualcosa di simile a cui le nostre usate letture possano chiedere ausilio di memoria. Non abbiamo mai letto niente di simile.Cœurderoy non prepara anarchici, non vuole indirizzare e ancor meno lisciare il pelo a qualcuno, sia pure al solo referente che, per via deduttiva, si deve ammettere potesse costituire, anche ai suoi tempi, il ristretto numero di lettori per cui scriveva.
Lotta da solo, contro tutti e quindi anche contro la trama ideologica che minaccia, via via, di respingerlo e di catturarlo, di allettarlo e di ripugnargli. Ed è lotta gigantesca. Si può dire che non esiste un solo argomento riconducibile a una sacrosanta ortodossia rivoluzionaria, ribadita dai maggiorenti dell’epoca sua, e dell’epoca nostra.
Al lettore costante e coraggioso la scoperta.
“Per fare passare la rivoluzione attraverso questo secolo come un ferro rovente, bisogna fare una sola cosa: Demolire l’autorità. Questa proposizione non ha bisogno di essere dimostrata. Che ciascuno si interroghi e dica se è per sua volontà o per forza che sopporta che un altro si proclami suo padrone e agisca come tale. Dica se non ritiene di valere quanto un’altro. Dica se è contento di fare ingrassare sempre papi, imperatori, re, rappresenanti, monopolisti, medici, istitutori, giudici, giornalisti, tribuni, direttori, dittatori. Dica se non desidera essere al più presto sollevato da tutto ciò. Dica se non capisce meglio da solo ciò che gli è utile e se volentieri si rimette nelle mani di altra gente.”
Postfazione di Raoul Vaneigem
Biblioteca di Anarchismo – 17/18/19
2012, 3 voll. indivisibili, pagine 726
euro 35,00
Cœurderoy è scrittore complesso, e per l’epoca sua, che tale lo covò in seno come una serpe maligna, e per lo stile che fu connaturato al modo di vedere il mondo, e per la difficoltà degli argomenti che affrontò. Siamo davanti ad un grande scrittore, non a un giornalista, rivoluzionario per quanto si voglia, ma sempre orecchiante della penna. E leggere uno scrittore grande, che campeggia solitario nel mare della letteratura romantica europea del suo tempo è, oggi, per noi, un’impresa senza pari difficile. Non abbiamo strumenti a portata di mano, non abbiamo termini di paragone, non c’è qualcosa di simile a cui le nostre usate letture possano chiedere ausilio di memoria. Non abbiamo mai letto niente di simile.Cœurderoy non prepara anarchici, non vuole indirizzare e ancor meno lisciare il pelo a qualcuno, sia pure al solo referente che, per via deduttiva, si deve ammettere potesse costituire, anche ai suoi tempi, il ristretto numero di lettori per cui scriveva.
Lotta da solo, contro tutti e quindi anche contro la trama ideologica che minaccia, via via, di respingerlo e di catturarlo, di allettarlo e di ripugnargli. Ed è lotta gigantesca. Si può dire che non esiste un solo argomento riconducibile a una sacrosanta ortodossia rivoluzionaria, ribadita dai maggiorenti dell’epoca sua, e dell’epoca nostra.
Al lettore costante e coraggioso la scoperta.
“Per fare passare la rivoluzione attraverso questo secolo come un ferro rovente, bisogna fare una sola cosa: Demolire l’autorità. Questa proposizione non ha bisogno di essere dimostrata. Che ciascuno si interroghi e dica se è per sua volontà o per forza che sopporta che un altro si proclami suo padrone e agisca come tale. Dica se non ritiene di valere quanto un’altro. Dica se è contento di fare ingrassare sempre papi, imperatori, re, rappresenanti, monopolisti, medici, istitutori, giudici, giornalisti, tribuni, direttori, dittatori. Dica se non desidera essere al più presto sollevato da tutto ciò. Dica se non capisce meglio da solo ciò che gli è utile e se volentieri si rimette nelle mani di altra gente.”
1 feb 2020 Leggi il testo completo...
Ernest Cœurderoy
I giorni dell’esilio
Volume I
Introduzioni di Alfredo M. Bonanno
Introduzione di Alfredo M. Bonanno
Postfazione di Raoul Vaneigem
Biblioteca di Anarchismo – 17
2012, 3 voll. indivisibili, pagine 726
euro 35,00
Postfazione di Raoul Vaneigem
Biblioteca di Anarchismo – 17
2012, 3 voll. indivisibili, pagine 726
euro 35,00
1 feb 2020 Leggi il testo completo...
Collane
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Biblioteca di Anarchismo
Opuscoli provvisori
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Fuori collana — Riviste — Altri editori
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Prossime uscite
Rudolf Rocker, Nazionalismo e cultura
William Godwin, Ricerca sulla giustizia politica
e sulla sua influenza su morale e felicità
Alfredo M. Bonanno, L’ospite inatteso
Alfredo M. Bonanno, Dal banditismo sociale alla guerriglia
Luigi Galleani, La fine dell’anarchismo?
Anselmo Lorenzo, Il proletariato militante. Memorie di un internazionale
Bakunin, Opere vol. II – La Prima Internazionale e il conflitto con Marx
Pëtr Kropotkin, Il mutuo appoggio
Dominique Karamazov, Miseria del femminismo
A cura di Alfredo Bonanno, Estetica dell’anarchismo
Feral Faun, Rivoluzione selvaggia